Partendo dalla considerazione che le ‘migrazioni di transito’ sono un tema relativamente nuovo nel dibattito sulle migrazioni internazionali, questo lavoro intende analizzare i) le ragioni che stanno alla base della crescente attenzione politica nei confronti del ‘transito’ di migranti e ii) le conseguenze e gli effetti collaterali che la politicizzazione di questo fenomeno genera nelle città dei paesi di transito, che sono di fatto i crocevia delle rotte percorse dai migranti. Ci si interroga se le migrazioni di transito siano da considerarsi solo una componente dei moderni flussi migratori o piuttosto una costruzione politica volta ad influenzare gli attori coinvolti affinchè collaborino ad una strategia globale di governo delle migrazioni. È una questione di spazio e di tempo e di come questi vengono declinati dalle diverse parti in gioco per ottenere effetti specifici. I casi di Tijuana in Messico e Istanbul in Turchia sono utilizzati per esplorare i processi locali innescati dall’introduzione della categoria ‘migrazioni di transito’. In particolare si osserva come le logiche che sottendono il controllo dei flussi di migranti in transito rispondano ad interessi geopolitici internazionali che influiscono, di fatto, sul modo nel quale le città reagiscono e rispondono alla presenza di migranti internazionali e, di conseguenza, sulle possibili forme di inclusione dei migranti nel tessuto sociale e spaziale urbano.

Not just passing through: International Migrants In Cities Of ‘Transit Countries’

MARCONI, GIOVANNA
2010-01-01

Abstract

Partendo dalla considerazione che le ‘migrazioni di transito’ sono un tema relativamente nuovo nel dibattito sulle migrazioni internazionali, questo lavoro intende analizzare i) le ragioni che stanno alla base della crescente attenzione politica nei confronti del ‘transito’ di migranti e ii) le conseguenze e gli effetti collaterali che la politicizzazione di questo fenomeno genera nelle città dei paesi di transito, che sono di fatto i crocevia delle rotte percorse dai migranti. Ci si interroga se le migrazioni di transito siano da considerarsi solo una componente dei moderni flussi migratori o piuttosto una costruzione politica volta ad influenzare gli attori coinvolti affinchè collaborino ad una strategia globale di governo delle migrazioni. È una questione di spazio e di tempo e di come questi vengono declinati dalle diverse parti in gioco per ottenere effetti specifici. I casi di Tijuana in Messico e Istanbul in Turchia sono utilizzati per esplorare i processi locali innescati dall’introduzione della categoria ‘migrazioni di transito’. In particolare si osserva come le logiche che sottendono il controllo dei flussi di migranti in transito rispondano ad interessi geopolitici internazionali che influiscono, di fatto, sul modo nel quale le città reagiscono e rispondono alla presenza di migranti internazionali e, di conseguenza, sulle possibili forme di inclusione dei migranti nel tessuto sociale e spaziale urbano.
2010
9788887697568
SSIIM Paper Series No.6
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