La Laguna di Venezia rappresenta un laboratorio ideale per lo studio dell’invecchiamento dei materiali da costruzione a causa delle severe condizioni microclimatiche di esercizio dei manufatti (umidità dell’aria, gelo e presenza di acqua salmastra spesso a diretto contatto con le parti basamentali degli edifici generalmente realizzate con materiali porosi ed esposte, pertanto, a fenomeni di risalità dell’acqua dal terreno per capillarità e di deposito di sali nei pori). Le opere, spesso pionieristiche, a suo tempo realizzate in c. a. lasciato faccia a vista nel centro urbano di Venezia (a partire dagli albori del XX secolo) e nel contesto lagunare (a partire dalla fine degli anni Venti del secolo scorso), per la maggior parte sopravvissute alla demolizione, hanno dimostrato un buon comportamento nel tempo anche dopo oltre cinquant’anni di esercizio e talora anche più. Tale successo è riconducibile a due peculiarità offerte dalle opere in c. a. esaminate. Da un lato vi è il buon comportamento nel tempo dei materiali impiegati, frutto certamente della buona qualità ed esecuzione a regola d’arte dei calcestruzzi impiegati, tenendo accuratamente conto delle severe condizioni dell’ambiente. Dall’altro è risultata vincente la possibilità che le ossature in c. a. offrono di intervenire su di esse con ripristini, rinforzi e trasformazioni in grado di assicurare nel tempo tanto l’adeguamento alle esigenze di affidabilità strutturale dei manufatti secondo le normative in continua evoluzione, quanto il contrasto efficace della loro obsolescenza funzionale.
CONSIDERAZIONI SULLA DURABILITA' DI MANUFATTI IN C.A. COSTRUITI DA OLTRE CINQUANT'ANNI NELLA LAGUNA DI VENEZIA
RIVA, GIANNA
2014-01-01
Abstract
La Laguna di Venezia rappresenta un laboratorio ideale per lo studio dell’invecchiamento dei materiali da costruzione a causa delle severe condizioni microclimatiche di esercizio dei manufatti (umidità dell’aria, gelo e presenza di acqua salmastra spesso a diretto contatto con le parti basamentali degli edifici generalmente realizzate con materiali porosi ed esposte, pertanto, a fenomeni di risalità dell’acqua dal terreno per capillarità e di deposito di sali nei pori). Le opere, spesso pionieristiche, a suo tempo realizzate in c. a. lasciato faccia a vista nel centro urbano di Venezia (a partire dagli albori del XX secolo) e nel contesto lagunare (a partire dalla fine degli anni Venti del secolo scorso), per la maggior parte sopravvissute alla demolizione, hanno dimostrato un buon comportamento nel tempo anche dopo oltre cinquant’anni di esercizio e talora anche più. Tale successo è riconducibile a due peculiarità offerte dalle opere in c. a. esaminate. Da un lato vi è il buon comportamento nel tempo dei materiali impiegati, frutto certamente della buona qualità ed esecuzione a regola d’arte dei calcestruzzi impiegati, tenendo accuratamente conto delle severe condizioni dell’ambiente. Dall’altro è risultata vincente la possibilità che le ossature in c. a. offrono di intervenire su di esse con ripristini, rinforzi e trasformazioni in grado di assicurare nel tempo tanto l’adeguamento alle esigenze di affidabilità strutturale dei manufatti secondo le normative in continua evoluzione, quanto il contrasto efficace della loro obsolescenza funzionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.