Il coordinamento dei Workshop estivi rappresenta un’esperienza unica e sorprendente. Lo sviluppo che, ogni anno, viene dato a questa sperimentazione didattica veneziana, davvero unica per qualità e per quantità nel panorama internazionale, è tale da richiedere una preparazione meticolosa e uno sforzo organizzativo di molte e diverse competenze. La presenza, continuativa – nell’arco di tre settimane, dalla mattina alla sera (e per alcuni giorni, gli ultimi, anche fino a notte fonda) – di quasi milleottocento studenti, in due edifici completamente «dedicati», evidenzia vari livelli di difficoltà. Anzitutto gli aspetti legati alla sicurezza: le aule possono ospitare tanti studenti al lavoro, ma non accade mai che debbano operare simultaneamente, se non in occasione dei Workshop estivi, e dunque vanno verificate le condizioni d’uso «di picco» per quanto concerne le attrezzature, gli impianti (ad esempio il condizionamento va in crisi, nella calde giornate di luglio, per effetto delle porte lasciate aperte), i bagni, le macchine che distribuiscono bibite e caffé, il bar, gli spazi per le improvvisate operazioni di verniciatura, o quelli per l’accumulo degli scarti e dei rifiuti. Poi la verifica di alcune condizioni operative: la presenza di proiettori e computer, il funzionamento del wi-fi, il servizio di stampa, l’efficacia delle comunicazioni interne, le liste degli iscritti. Gli aspetti burocratico-amministrativi: i docenti e i collaboratori esterni appartengono a tipologie molto diversificate (professionisti italiani, stranieri, stranieri europei o provenienti da paesi con diverse convenzioni fiscali, docenti strutturati di altre scuole, italiane, europee o extracomunitarie). Per ogni diverso soggetto va predisposto un tipo di contratto, di assicurazione, di documentazione fiscale «su misura», da uffici che, per l’occasione, sono chiamati a dialogare collaborando. Sempre a questo ordine di difficoltà vanno ascritte le procedure per il riconoscimento e la registrazione dei crediti, per non parlare delle liste degli iscritti e delle inevitabili variazioni «in corsa» che di tali liste vanno fatte, il tutto con la presenza di studenti stranieri ospiti, di «erasmus» provenienti dai quattro angoli del mondo e di docenti che parlano lingue diverse. Il budget dei Workshop comprende parecchie voci, alcune prevedibili con certezza, altre che si precisano di anno in anno, man mano che si perfeziona il modello funzionale.

ingranaggi armillari

GIANI, ESTHER
2009-01-01

Abstract

Il coordinamento dei Workshop estivi rappresenta un’esperienza unica e sorprendente. Lo sviluppo che, ogni anno, viene dato a questa sperimentazione didattica veneziana, davvero unica per qualità e per quantità nel panorama internazionale, è tale da richiedere una preparazione meticolosa e uno sforzo organizzativo di molte e diverse competenze. La presenza, continuativa – nell’arco di tre settimane, dalla mattina alla sera (e per alcuni giorni, gli ultimi, anche fino a notte fonda) – di quasi milleottocento studenti, in due edifici completamente «dedicati», evidenzia vari livelli di difficoltà. Anzitutto gli aspetti legati alla sicurezza: le aule possono ospitare tanti studenti al lavoro, ma non accade mai che debbano operare simultaneamente, se non in occasione dei Workshop estivi, e dunque vanno verificate le condizioni d’uso «di picco» per quanto concerne le attrezzature, gli impianti (ad esempio il condizionamento va in crisi, nella calde giornate di luglio, per effetto delle porte lasciate aperte), i bagni, le macchine che distribuiscono bibite e caffé, il bar, gli spazi per le improvvisate operazioni di verniciatura, o quelli per l’accumulo degli scarti e dei rifiuti. Poi la verifica di alcune condizioni operative: la presenza di proiettori e computer, il funzionamento del wi-fi, il servizio di stampa, l’efficacia delle comunicazioni interne, le liste degli iscritti. Gli aspetti burocratico-amministrativi: i docenti e i collaboratori esterni appartengono a tipologie molto diversificate (professionisti italiani, stranieri, stranieri europei o provenienti da paesi con diverse convenzioni fiscali, docenti strutturati di altre scuole, italiane, europee o extracomunitarie). Per ogni diverso soggetto va predisposto un tipo di contratto, di assicurazione, di documentazione fiscale «su misura», da uffici che, per l’occasione, sono chiamati a dialogare collaborando. Sempre a questo ordine di difficoltà vanno ascritte le procedure per il riconoscimento e la registrazione dei crediti, per non parlare delle liste degli iscritti e delle inevitabili variazioni «in corsa» che di tali liste vanno fatte, il tutto con la presenza di studenti stranieri ospiti, di «erasmus» provenienti dai quattro angoli del mondo e di docenti che parlano lingue diverse. Il budget dei Workshop comprende parecchie voci, alcune prevedibili con certezza, altre che si precisano di anno in anno, man mano che si perfeziona il modello funzionale.
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