Il patrimonio edilizio esistente in Italia è caratterizzato da alti consumi energetici e livelli di comfort spesso inadeguati. Tra gli edifici più energivori sono sicuramente da considerare gli edifici costruiti nel periodo che va dal primo dopoguerra fino agli anni ottanta. Essi presentano infatti una concezione complessiva del sistema edificio-impianto poco attenta all’efficienza energetica, una scarsa manutenzione delle diverse componenti ed infine un utilizzo non sempre corretto da parte dei fruitori. A volte i tipi di energia utilizzati non sono più vantaggiosi, mentre altre volte gli impianti di produzione e la distribuzione di energia presentano bassi rendimenti oppure l’utilizzo di energia non avviene secondo modalità ottimali, come ad esempio quando si è in presenza di elevate dispersioni di calore dagli edifici, o al contrario di sovra-riscaldamento degli ambienti. In tutti questi casi si ha un impiego di risorse energetiche maggiore di quello necessario, con effetti a volte anche negativi sul comfort degli utenti e uno spreco di denaro. Questa ricerca propone una metodologia utile a fornire indicazioni su quali interventi siano più convenienti per riqualificare energeticamente ogni tipologia di edificio, in particolare gli immobili ad uso abitativo. La ricerca si è occupata inizialmente della definizione quantitativa e qualitativa dello stock edilizio esistente. Si è proceduto, quindi, ad un’analisi bibliografica relativa a studi nazionali ed internazionali che hanno trattato lo stesso tema con lo scopo di confrontarli e trarne una appropriata metodologia. In dettaglio sono stati analizzati vari piani energetici regionali, provinciali e comunali, progetti di ricerca internazionali, studi nazionali sul tema e varie tesi di laurea. Definita una metodologia l’attività è proseguita analizzando le fonti disponibili a carattere nazionale e regionale definendo una strategia operativa per l’elaborazione, il confronto e la verifica dei dati pervenuti. Le fonti analizzate sono il 14° censimento degli edifici e delle abitazioni effettuato nel 2001 da Istat – Istituto nazionale di statistica - , i rapporti Enea - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – sugli incentivi di detrazione fiscale del 55% negli interventi di riqualificazione energetica dell’esistente. L’attività di elaborazione dei dati è stata affiancata parallelamente dall’attività di analisi qualitativa e quantitativa di alcuni edifici campione. Tale attività, necessaria per l’individuazione delle prestazioni energetiche del patrimonio edilizio regionale, è stata eseguita analizzando prima i consumi energetici reali degli edifici contenuti nelle bollette di energia elettrica e gas metano degli ultimi anni, e poi elaborando un modello numerico capace di simulare il comportamento termo fisico in regime dinamico del sistema edificio-impianto. Questo ha permesso di verificare ed adeguare il modello numerico al consumo reale e non teorico del sistema. E' stato possibile quindi sintonizzare successivamente i modelli dei vari edifici campione per aumentare la bontà delle previsioni di consumo energetiche a scala territoriale, obbiettivo finale della ricerca

Migliorare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente

RIGHI, ALESSANDRO;PERON, FABIO;ROMAGNONI, PIERCARLO
2014-01-01

Abstract

Il patrimonio edilizio esistente in Italia è caratterizzato da alti consumi energetici e livelli di comfort spesso inadeguati. Tra gli edifici più energivori sono sicuramente da considerare gli edifici costruiti nel periodo che va dal primo dopoguerra fino agli anni ottanta. Essi presentano infatti una concezione complessiva del sistema edificio-impianto poco attenta all’efficienza energetica, una scarsa manutenzione delle diverse componenti ed infine un utilizzo non sempre corretto da parte dei fruitori. A volte i tipi di energia utilizzati non sono più vantaggiosi, mentre altre volte gli impianti di produzione e la distribuzione di energia presentano bassi rendimenti oppure l’utilizzo di energia non avviene secondo modalità ottimali, come ad esempio quando si è in presenza di elevate dispersioni di calore dagli edifici, o al contrario di sovra-riscaldamento degli ambienti. In tutti questi casi si ha un impiego di risorse energetiche maggiore di quello necessario, con effetti a volte anche negativi sul comfort degli utenti e uno spreco di denaro. Questa ricerca propone una metodologia utile a fornire indicazioni su quali interventi siano più convenienti per riqualificare energeticamente ogni tipologia di edificio, in particolare gli immobili ad uso abitativo. La ricerca si è occupata inizialmente della definizione quantitativa e qualitativa dello stock edilizio esistente. Si è proceduto, quindi, ad un’analisi bibliografica relativa a studi nazionali ed internazionali che hanno trattato lo stesso tema con lo scopo di confrontarli e trarne una appropriata metodologia. In dettaglio sono stati analizzati vari piani energetici regionali, provinciali e comunali, progetti di ricerca internazionali, studi nazionali sul tema e varie tesi di laurea. Definita una metodologia l’attività è proseguita analizzando le fonti disponibili a carattere nazionale e regionale definendo una strategia operativa per l’elaborazione, il confronto e la verifica dei dati pervenuti. Le fonti analizzate sono il 14° censimento degli edifici e delle abitazioni effettuato nel 2001 da Istat – Istituto nazionale di statistica - , i rapporti Enea - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – sugli incentivi di detrazione fiscale del 55% negli interventi di riqualificazione energetica dell’esistente. L’attività di elaborazione dei dati è stata affiancata parallelamente dall’attività di analisi qualitativa e quantitativa di alcuni edifici campione. Tale attività, necessaria per l’individuazione delle prestazioni energetiche del patrimonio edilizio regionale, è stata eseguita analizzando prima i consumi energetici reali degli edifici contenuti nelle bollette di energia elettrica e gas metano degli ultimi anni, e poi elaborando un modello numerico capace di simulare il comportamento termo fisico in regime dinamico del sistema edificio-impianto. Questo ha permesso di verificare ed adeguare il modello numerico al consumo reale e non teorico del sistema. E' stato possibile quindi sintonizzare successivamente i modelli dei vari edifici campione per aumentare la bontà delle previsioni di consumo energetiche a scala territoriale, obbiettivo finale della ricerca
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