Le città contemporanee, italiane ed europee, sono interessate da profondi cambiamenti. Da vari anni sono in atto processi di obsolescenza tecnologica e funzionale che interessano significative parti del suo tessuto urbano. Le funzioni produttive e di servizio, sia private che pubbliche, subiscono un indebolimento progressivo fino a cessare del tutto. Altre funzioni subentrano attraverso fenomeni di sostituzione caratterizzati da un elevato grado di complessità, a causa dell’intrecciarsi di problemi di carattere giuridico, economico, urbanistico, ambientale e sociale, e con esiti differenziati nei diversi sistemi urbani. Tutto ciò ha fatto emergere la necessità di sperimentare modalità innovative per il finanziamento degli interventi promossi da soggetti pubblici. È cresciuta la consapevolezza che la progettazione, realizzazione e gestione di tali interventi dovesse perseguire il coinvolgimento sia di capacità imprenditoriali che di capitali apportati da soggetti privati. Il Partenariato pubblico privato è divenuto sempre più pervasivo nelle pratiche adottate per affrontare i cambiamenti che investono le città contemporanee, strutturandosi in varie forme. Lo sviluppo del Partenariato ha fatto progressivamente emergere la necessità di contributi innovativi da parte delle discipline valutative. Ciò ha condotto alla formazione di una metodologia in parte ancorata ad esperienze precedenti e in parte innovativa, fondata su conoscenze interdisciplinari, e in continua evoluzione in relazione allo sviluppo delle stesse forme di partenariato, che si è sedimentata nello strumento dello Studio di Fattibilità. Il mutamento del ruolo della valutazione risulta evidente nel dominio di analisi della sostenibilità economico finanziaria, alla quale vengono attribuiti nuovi obiettivi. Uno di questi concerne la diversificazione delle angolazioni valutative, al fine di indagare la fattibilità di un progetto di trasformazione urbana dall'ottica di tutti i soggetti coinvolti. Ciò ha condotto a numerose acquisizioni, che convergono nella declinazione del giudizio di convenienza in base a molteplici angolazioni valutative, e si condensano nello strumento del Piano economico finanziario. Proprio tale Piano, grazie all'estensione delle angolazioni valutative e all'ampliamento della platea dei criteri di giudizio, si presta a fornire un contributo nel supportare i soggetti pubblici e privati, al fine di ricercare un soddisfacente punto di equilibrio tra le reciproche aspettative di convenienza. La valutazione economico finanziaria diviene quindi il contesto entro cui si confrontano il profitto per i soggetti privati e le aspettative dei soggetti pubblici.

Lo studio di fattibilita' e il piano economico finanziario per la valutazione dell'equilibrio tra benefici pubblici e profitti privati

COPIELLO, SERGIO
2012-01-01

Abstract

Le città contemporanee, italiane ed europee, sono interessate da profondi cambiamenti. Da vari anni sono in atto processi di obsolescenza tecnologica e funzionale che interessano significative parti del suo tessuto urbano. Le funzioni produttive e di servizio, sia private che pubbliche, subiscono un indebolimento progressivo fino a cessare del tutto. Altre funzioni subentrano attraverso fenomeni di sostituzione caratterizzati da un elevato grado di complessità, a causa dell’intrecciarsi di problemi di carattere giuridico, economico, urbanistico, ambientale e sociale, e con esiti differenziati nei diversi sistemi urbani. Tutto ciò ha fatto emergere la necessità di sperimentare modalità innovative per il finanziamento degli interventi promossi da soggetti pubblici. È cresciuta la consapevolezza che la progettazione, realizzazione e gestione di tali interventi dovesse perseguire il coinvolgimento sia di capacità imprenditoriali che di capitali apportati da soggetti privati. Il Partenariato pubblico privato è divenuto sempre più pervasivo nelle pratiche adottate per affrontare i cambiamenti che investono le città contemporanee, strutturandosi in varie forme. Lo sviluppo del Partenariato ha fatto progressivamente emergere la necessità di contributi innovativi da parte delle discipline valutative. Ciò ha condotto alla formazione di una metodologia in parte ancorata ad esperienze precedenti e in parte innovativa, fondata su conoscenze interdisciplinari, e in continua evoluzione in relazione allo sviluppo delle stesse forme di partenariato, che si è sedimentata nello strumento dello Studio di Fattibilità. Il mutamento del ruolo della valutazione risulta evidente nel dominio di analisi della sostenibilità economico finanziaria, alla quale vengono attribuiti nuovi obiettivi. Uno di questi concerne la diversificazione delle angolazioni valutative, al fine di indagare la fattibilità di un progetto di trasformazione urbana dall'ottica di tutti i soggetti coinvolti. Ciò ha condotto a numerose acquisizioni, che convergono nella declinazione del giudizio di convenienza in base a molteplici angolazioni valutative, e si condensano nello strumento del Piano economico finanziario. Proprio tale Piano, grazie all'estensione delle angolazioni valutative e all'ampliamento della platea dei criteri di giudizio, si presta a fornire un contributo nel supportare i soggetti pubblici e privati, al fine di ricercare un soddisfacente punto di equilibrio tra le reciproche aspettative di convenienza. La valutazione economico finanziaria diviene quindi il contesto entro cui si confrontano il profitto per i soggetti privati e le aspettative dei soggetti pubblici.
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