E’ ben noto l’impatto prodotto dalla teoria della New Economic Geography (NEG) sulla scienza economica, tanto da valere, nel 2008, il premio Nobel al suo fondatore, Paul Krugman. In termini generali, la NEG studia i diversi pattern localizzativi delle attività economiche, cercando di mettere in relazione le differenze nello sviluppo economico con le differenze nelle localizzazioni geografiche. Il presente contributo non ha la pretesa di affrontare in modo compiuto la struttura generale della teoria NEG, quanto di cercare di dare un primo contributo originale ed innovativo ad uno dei gap di ricerca individuati dallo stato dell’arte della letteratura sulla NEG, relativamente ad una più chiara definizione del ruolo esercitato dai costi del trasporto nel modello standard generale di Krugman. L’interrogativo generale è quello relativo all’impatto prodotto dall’andamento dei costi del trasporto sugli spatial pattern delle attività economiche, in particolare cercando di dare una spiegazione al prevalere delle c.d. forze di agglomerazione piuttosto che di quelle di dispersione. Appare evidente come la risposta a questo interrogativo riguardi anche quelli che possono essere gli scenari di distribuzione spaziale delle attività economiche e produttive nel Mediterraneo a motivo dell’operare dei costi del trasporto, oltreché, in generale, a livello globale. Relativamente alla struttura del lavoro, si evidenzia, innanzitutto, come la letteratura, partendo dalla teoria NEG iniziale, ponga, relativamente al ruolo dei trasporti, la necessità di sviluppare una serie di approfondimenti concernenti le caratteristiche del sistema dei trasporti stesso nell’ambito del modello di Krugman ed il loro impatto sui risultati del modello stesso. Sulla scorta dei risultati della rassegna di letteratura si sviluppa il nostro contributo che va, appunto, nella direzione di colmare il gap di conoscenza rilevato in relazione alla necessità di specificare meglio alcuni elementi rilevanti del ruolo svolto dal sistema dei trasporti rispetto alla determinazione dei pattern spaziali delle attività economiche. In particolare, il nostro contributo enfatizza la necessità di andare oltre un approccio meramente «trasportistico», abbracciando un approccio più generalmente «logistico» ed evidenziando come sia fondamentale far emergere il ruolo di fattori di natura logistica nel determinare il pattern spaziale delle attività economiche e delle reti logistiche globali e regionali. Alla luce degli arricchimenti apportati in questo contributo alla teoria NEG, vengono anche validate le conclusioni del nostro precedente lavoro [Mazzarino 2012] che vedono una tendenza generale delle reti globali nel senso della prevalenza alla dispersione delle attività su scala globale, evidenziando dunque una prevalenza delle forze centrifughe. Scenario, dunque, che enfatizza il ruolo strategico futuro, nel panorama mondiale, dei fenomeni economici, produttivi e logistico-trasportistici «regionali», come quelli relativi alla realtà del Mediterraneo.

Scenari mediterranei: il ruolo del trasporto e della logistica nell'ambito della teoria della New Economic Geography - un contributo originale

MAZZARINO, MARCO
2013-01-01

Abstract

E’ ben noto l’impatto prodotto dalla teoria della New Economic Geography (NEG) sulla scienza economica, tanto da valere, nel 2008, il premio Nobel al suo fondatore, Paul Krugman. In termini generali, la NEG studia i diversi pattern localizzativi delle attività economiche, cercando di mettere in relazione le differenze nello sviluppo economico con le differenze nelle localizzazioni geografiche. Il presente contributo non ha la pretesa di affrontare in modo compiuto la struttura generale della teoria NEG, quanto di cercare di dare un primo contributo originale ed innovativo ad uno dei gap di ricerca individuati dallo stato dell’arte della letteratura sulla NEG, relativamente ad una più chiara definizione del ruolo esercitato dai costi del trasporto nel modello standard generale di Krugman. L’interrogativo generale è quello relativo all’impatto prodotto dall’andamento dei costi del trasporto sugli spatial pattern delle attività economiche, in particolare cercando di dare una spiegazione al prevalere delle c.d. forze di agglomerazione piuttosto che di quelle di dispersione. Appare evidente come la risposta a questo interrogativo riguardi anche quelli che possono essere gli scenari di distribuzione spaziale delle attività economiche e produttive nel Mediterraneo a motivo dell’operare dei costi del trasporto, oltreché, in generale, a livello globale. Relativamente alla struttura del lavoro, si evidenzia, innanzitutto, come la letteratura, partendo dalla teoria NEG iniziale, ponga, relativamente al ruolo dei trasporti, la necessità di sviluppare una serie di approfondimenti concernenti le caratteristiche del sistema dei trasporti stesso nell’ambito del modello di Krugman ed il loro impatto sui risultati del modello stesso. Sulla scorta dei risultati della rassegna di letteratura si sviluppa il nostro contributo che va, appunto, nella direzione di colmare il gap di conoscenza rilevato in relazione alla necessità di specificare meglio alcuni elementi rilevanti del ruolo svolto dal sistema dei trasporti rispetto alla determinazione dei pattern spaziali delle attività economiche. In particolare, il nostro contributo enfatizza la necessità di andare oltre un approccio meramente «trasportistico», abbracciando un approccio più generalmente «logistico» ed evidenziando come sia fondamentale far emergere il ruolo di fattori di natura logistica nel determinare il pattern spaziale delle attività economiche e delle reti logistiche globali e regionali. Alla luce degli arricchimenti apportati in questo contributo alla teoria NEG, vengono anche validate le conclusioni del nostro precedente lavoro [Mazzarino 2012] che vedono una tendenza generale delle reti globali nel senso della prevalenza alla dispersione delle attività su scala globale, evidenziando dunque una prevalenza delle forze centrifughe. Scenario, dunque, che enfatizza il ruolo strategico futuro, nel panorama mondiale, dei fenomeni economici, produttivi e logistico-trasportistici «regionali», come quelli relativi alla realtà del Mediterraneo.
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