Dopo i W.A.Ve del 2013 non avevamo avuto altre occasioni di incontro; abbiamo cercato (invenio) un modo, trovandolo: proporre alla Jasso (Japan Student Services Organization) una esperienza bilaterale di didattica all’estero. Così a settembre abbiamo vinto la call con Chiba e Iuav che hanno assicurato le risorse intellettuali e logistiche (docenti, studenti, seminari) e la Jasso quelle economiche, permettendo a Okada e agli studenti di partire. L’Estero, l’esotico, in questo caso, sono Venezia, lo Iuav e i suoi studenti. Il pretesto sono stati i workshop invernali, formula nuova del DACC per proporre agli studenti (e non solo) momenti di incontro a intenso valore reattivo. Ci siamo dunque proposti come workshop supplementare, senza incidere sul bilancio dipartimentale, ma permettendo a un numero di studenti maggiore di frequentare un workshop, diverso se non altro per la presenza di 12 giovani studenti della Chiba. Una settimana è un tempo breve, ma non troppo se incornicia quel momento poetico di nascita dell’idea, di irruzione disordinata dell’intuizione, di sovraffollamento di desiderata. Solo questo, però. Perché il Progetto ha bisogno di tempo, più tempo. E di pazienza.

Una settimana con... [Satoshi Okada]

GIANI, ESTHER
2015-01-01

Abstract

Dopo i W.A.Ve del 2013 non avevamo avuto altre occasioni di incontro; abbiamo cercato (invenio) un modo, trovandolo: proporre alla Jasso (Japan Student Services Organization) una esperienza bilaterale di didattica all’estero. Così a settembre abbiamo vinto la call con Chiba e Iuav che hanno assicurato le risorse intellettuali e logistiche (docenti, studenti, seminari) e la Jasso quelle economiche, permettendo a Okada e agli studenti di partire. L’Estero, l’esotico, in questo caso, sono Venezia, lo Iuav e i suoi studenti. Il pretesto sono stati i workshop invernali, formula nuova del DACC per proporre agli studenti (e non solo) momenti di incontro a intenso valore reattivo. Ci siamo dunque proposti come workshop supplementare, senza incidere sul bilancio dipartimentale, ma permettendo a un numero di studenti maggiore di frequentare un workshop, diverso se non altro per la presenza di 12 giovani studenti della Chiba. Una settimana è un tempo breve, ma non troppo se incornicia quel momento poetico di nascita dell’idea, di irruzione disordinata dell’intuizione, di sovraffollamento di desiderata. Solo questo, però. Perché il Progetto ha bisogno di tempo, più tempo. E di pazienza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/255530
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