In Italia non esiste un museo nazionale dedicato al design e anche il Triennale Design Museum, inaugurato a Milano nel 2007 pressoché privo di una collezione di pezzi propria, ha adottato la formula della mostra annuale e dell’avvalersi della “rete dei giacimenti del design italiano” come fonti di materiali documentari. Il contributo costituisce uno dei risultati della ricerca intitolata “Strumenti e modelli museologici per i musei del progetto” svolta in qualità di assegnista dell’Università Iuav di Venezia nel 2008-09. Basandosi su fonti d’archivio, sono ricostruite le vicende e il dibattito che, dal 1949 al 1964, hanno portato alla elaborazione di tre progetti per un museo per il disegno industriale nella città di Milano collocati in differenti sedi: un Museo dell’architettura e delle arti decorative e industriali moderne o Museo moderno per le arti applicate a Palazzo dell’Arte, una sezione o una mostra permanente al Museo di Scienza e della Tecnica, un Museo internazionale di architettura moderna e del disegno industriale al quartiere sperimentale QT8. Ne emergono, da un lato, l’urgenza della questione – che porta ad elaborare ipotesi museologiche specifiche per il disegno industriale da parte di sostenitori, come Gio Ponti, Alberto Rosselli o l’ADI – e dall’altro, considerata anche la mancata realizzazione, le difficoltà legate alla diffusione del design in Italia nei primi vent’anni del secondo dopoguerra.

Un museo per il disegno industriale a Milano, 1949-64

BULEGATO, FIORELLA
2014-01-01

Abstract

In Italia non esiste un museo nazionale dedicato al design e anche il Triennale Design Museum, inaugurato a Milano nel 2007 pressoché privo di una collezione di pezzi propria, ha adottato la formula della mostra annuale e dell’avvalersi della “rete dei giacimenti del design italiano” come fonti di materiali documentari. Il contributo costituisce uno dei risultati della ricerca intitolata “Strumenti e modelli museologici per i musei del progetto” svolta in qualità di assegnista dell’Università Iuav di Venezia nel 2008-09. Basandosi su fonti d’archivio, sono ricostruite le vicende e il dibattito che, dal 1949 al 1964, hanno portato alla elaborazione di tre progetti per un museo per il disegno industriale nella città di Milano collocati in differenti sedi: un Museo dell’architettura e delle arti decorative e industriali moderne o Museo moderno per le arti applicate a Palazzo dell’Arte, una sezione o una mostra permanente al Museo di Scienza e della Tecnica, un Museo internazionale di architettura moderna e del disegno industriale al quartiere sperimentale QT8. Ne emergono, da un lato, l’urgenza della questione – che porta ad elaborare ipotesi museologiche specifiche per il disegno industriale da parte di sostenitori, come Gio Ponti, Alberto Rosselli o l’ADI – e dall’altro, considerata anche la mancata realizzazione, le difficoltà legate alla diffusione del design in Italia nei primi vent’anni del secondo dopoguerra.
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