L’architettura italiana, dal dopoguerra al 2000, presenta una tale quantità e varietà di vicende, esperienze, problematiche, articolazioni, eccezioni, successi e fallimenti da rendere difficile – se non addirittura impossibile – ridurla a unità; e ancor meno poi all’unità di una comunità. Ciò nondimeno, denominatore comune di tutti questi elementi e fattori diversi è un territorio caratterizzato da una ricchezza di condizioni e di contraddizioni che ne fanno qualcosa di unico e d’imprescindibile. Nel corso della seconda metà del Novecento l’Italia ha così potuto produrre, accanto ad abusi e devastazioni spesso irreparabili del proprio patrimonio monumentale, paesaggistico e ambientale, figure, teorie e opere assolutamente fondamentali per lo sviluppo dell’architettura odierna, non solo nazionale, ma anche mondiale.

Disegni di architettura

DE ROSA, AGOSTINO
2015-01-01

Abstract

L’architettura italiana, dal dopoguerra al 2000, presenta una tale quantità e varietà di vicende, esperienze, problematiche, articolazioni, eccezioni, successi e fallimenti da rendere difficile – se non addirittura impossibile – ridurla a unità; e ancor meno poi all’unità di una comunità. Ciò nondimeno, denominatore comune di tutti questi elementi e fattori diversi è un territorio caratterizzato da una ricchezza di condizioni e di contraddizioni che ne fanno qualcosa di unico e d’imprescindibile. Nel corso della seconda metà del Novecento l’Italia ha così potuto produrre, accanto ad abusi e devastazioni spesso irreparabili del proprio patrimonio monumentale, paesaggistico e ambientale, figure, teorie e opere assolutamente fondamentali per lo sviluppo dell’architettura odierna, non solo nazionale, ma anche mondiale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/259110
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