La progressiva regionalizzazione del quadro normativo in materia di governo del territorio è un fenomeno registrabile da tempo nell’ordinamento nazionale, segnatamente nell’alveo della disciplina giuridica dell’urbanistica per piani. Di fronte alla complessità ed alla frammentarietà dell’assetto regolatorio risultante dalla parziale differenziazione dei regimi urbanistici regionali, la giurisprudenza, soprattutto quella amministrativa, ha svolto un ruolo particolarmente significativo: in diverse occasioni, infatti, si è fatta carico dell’esigenza di ricomporre, in funzione per certi versi suppletiva, la trama del dato positivo di riferimento, ricostruendo innanzitutto i termini della relazione tra le previsioni di fonte statale e quelle di fonte regionale; in altre occasioni, invece, si è spinta oltre e, facendo leva sui tratti più innovativi delle legislazioni regionali di ultima generazione, si è mossa in una prospettiva più compiutamente sistematica, pervenendo talvolta ad una riformulazione di alcuni degli orientamenti consolidatisi in relazione allo scenario ordinamentale precedente. Anche a causa dell’entità qualitativa e quantitativa delle trasformazioni in atto, tuttavia, permangono ancora molte zone d’ombra e alcune questioni controverse, soprattutto nella prassi applicativa.

Le discipline normative regionali in materia di governo del territorio

BONETTI, TOMMASO
2016-01-01

Abstract

La progressiva regionalizzazione del quadro normativo in materia di governo del territorio è un fenomeno registrabile da tempo nell’ordinamento nazionale, segnatamente nell’alveo della disciplina giuridica dell’urbanistica per piani. Di fronte alla complessità ed alla frammentarietà dell’assetto regolatorio risultante dalla parziale differenziazione dei regimi urbanistici regionali, la giurisprudenza, soprattutto quella amministrativa, ha svolto un ruolo particolarmente significativo: in diverse occasioni, infatti, si è fatta carico dell’esigenza di ricomporre, in funzione per certi versi suppletiva, la trama del dato positivo di riferimento, ricostruendo innanzitutto i termini della relazione tra le previsioni di fonte statale e quelle di fonte regionale; in altre occasioni, invece, si è spinta oltre e, facendo leva sui tratti più innovativi delle legislazioni regionali di ultima generazione, si è mossa in una prospettiva più compiutamente sistematica, pervenendo talvolta ad una riformulazione di alcuni degli orientamenti consolidatisi in relazione allo scenario ordinamentale precedente. Anche a causa dell’entità qualitativa e quantitativa delle trasformazioni in atto, tuttavia, permangono ancora molte zone d’ombra e alcune questioni controverse, soprattutto nella prassi applicativa.
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