Le Corbusier aveva l’abitudine di dedicare una parte significativa del proprio tempo alla pittura, alle composizioni figurative, alla ricerca plastica. Il tema della Unità delle Arti ha accompagnato continuamente il pensiero e l’opera del maestro svizzero, homme de lettres. Si è colto il tema delle Frontiere della Architettura (tema della Biennale del bando per mostre Iuav nel medesimo periodo) per proporre l’esperienza "olistica" di un autore che lascia ad altri marcare o riconoscere confini, laddove il suo operare considera un solo obiettivo e non i mezzi (né le occasioni) attraverso cui raggiungerlo: facilitare il vivere nelle sue diverse forme e sempre come espressione collettiva, affermando il ruolo culturale, sociale e politico del fare architettura. Una lezione di trans-disciplinarietà ancora attuale e che pure, nelle nostre offerte didattiche, sembra latitante non avendo più (o avendone meno) contributi per alimentare processi di ibridazioni, di sconfinamento, di arricchimento della stessa ipotesi progettuale (per-fino i corsi di disegno a mano libera sono diminuiti…per non parlare di pittura, scultura, estetica, letteratura artistica ecc.)

Ricognizioni di frontiera

GIANI, ESTHER
2016-01-01

Abstract

Le Corbusier aveva l’abitudine di dedicare una parte significativa del proprio tempo alla pittura, alle composizioni figurative, alla ricerca plastica. Il tema della Unità delle Arti ha accompagnato continuamente il pensiero e l’opera del maestro svizzero, homme de lettres. Si è colto il tema delle Frontiere della Architettura (tema della Biennale del bando per mostre Iuav nel medesimo periodo) per proporre l’esperienza "olistica" di un autore che lascia ad altri marcare o riconoscere confini, laddove il suo operare considera un solo obiettivo e non i mezzi (né le occasioni) attraverso cui raggiungerlo: facilitare il vivere nelle sue diverse forme e sempre come espressione collettiva, affermando il ruolo culturale, sociale e politico del fare architettura. Una lezione di trans-disciplinarietà ancora attuale e che pure, nelle nostre offerte didattiche, sembra latitante non avendo più (o avendone meno) contributi per alimentare processi di ibridazioni, di sconfinamento, di arricchimento della stessa ipotesi progettuale (per-fino i corsi di disegno a mano libera sono diminuiti…per non parlare di pittura, scultura, estetica, letteratura artistica ecc.)
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