Neottolemo, Oreste e Telemaco – tre giovani personaggi che condividono la sorte di figli di eroi gloriosi, lontani da casa per molti anni per la guerra di Troia: le loro vicende e il loro destino si incrociano nel complesso intreccio delle storie del mito. Legati in modo indissolubile alla figura del padre, i figli di Achille, di Agamennone e di Ulisse, dopo avere a loro volta compiuto eroiche imprese, sono in scena a dire le loro ragioni, sempre nel nome del padre. Perché la fragile identità di figli si alimenta soltanto di luce riflessa: non sussiste di per sé, ma si costruisce nel desiderio e nella solitudine, a immagine e somiglianza della gloria del padre: emulare le gesta eroiche del genitore, dimostrare di essere alla sua altezza, e comunque vivere nell’attesa dell’incontro con il padre per ottenere da lui, in vita o in morte, un riconoscimento. Accanto ai figli, in dialogo con loro, sono le madri – Deidamia con Neottolemo, Clitemnestra con Oreste, Penelope con Telemaco – donne che hanno subìto la violenza della guerra, che sono state abbandonate e diversamente offese, e che tentano, invano, di salvare la loro creatura dal destino che inchioda la sua esistenza alla figura del padre.

Neottolemo, Oreste, Telemaco. I figli degli eroi, azione teatrale

Monica Centanni;Daniela Sacco
2012-01-01

Abstract

Neottolemo, Oreste e Telemaco – tre giovani personaggi che condividono la sorte di figli di eroi gloriosi, lontani da casa per molti anni per la guerra di Troia: le loro vicende e il loro destino si incrociano nel complesso intreccio delle storie del mito. Legati in modo indissolubile alla figura del padre, i figli di Achille, di Agamennone e di Ulisse, dopo avere a loro volta compiuto eroiche imprese, sono in scena a dire le loro ragioni, sempre nel nome del padre. Perché la fragile identità di figli si alimenta soltanto di luce riflessa: non sussiste di per sé, ma si costruisce nel desiderio e nella solitudine, a immagine e somiglianza della gloria del padre: emulare le gesta eroiche del genitore, dimostrare di essere alla sua altezza, e comunque vivere nell’attesa dell’incontro con il padre per ottenere da lui, in vita o in morte, un riconoscimento. Accanto ai figli, in dialogo con loro, sono le madri – Deidamia con Neottolemo, Clitemnestra con Oreste, Penelope con Telemaco – donne che hanno subìto la violenza della guerra, che sono state abbandonate e diversamente offese, e che tentano, invano, di salvare la loro creatura dal destino che inchioda la sua esistenza alla figura del padre.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/272080
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact