Il principio di elementarizzazione ha sempre assunto una particolare rilevanza per chi ha pensato la forma architettonica, anche e soprattutto, come forma della costruzione. Esso si riferisce infatti, oltre che a un processo analitico, a un processo di attribuzione di senso e, dunque, a un processo tipicamente espressivo. Letto dal punto di vista della costruzione, il principio di elementarizzazione si basa su regole semplici e irriducibili, su gerarchie esplicite, sulla linearità e l’intellegibilità nella trasmissione dei carichi, sull’evidenza degli assemblaggi e delle connessioni tra le parti. Tutto ciò riporta alla memoria questioni antiche ed esempi ancora più antichi; il presente testo guarda però all’architettura moderna e contemporanea, con l’obiettivo di mostrare come quei principi di gerarchia, linearità ed evidenza, pur non essendo più esclusivi e pur avendo perso ogni valore assiomatico, si siano arricchiti nel tempo di nuove e importanti interpretazioni. La prima parte del volume è dedicata a ripercorrere tali interpretazioni, riconoscendone le basi teoriche, le regole di formalizzazione e i rapporti con altre pratiche artistiche. La seconda è dedicata ad alcuni approfondimenti monografici. Mies van der Rohe, Bunshaft, Fisac, Utzon, Vilanova Artigas, Lewerentz e, infine, Mansilla + Tuñón e García Abril, sono i protagonisti, con le loro opere, di tali approfondimenti. Anche se rimandi e influenze reciproche non mancano, scegliendoli non si sono volute istituire relazioni dirette e, tantomeno, si è voluto individuare una linea di ricerca univoca e progressiva. Anzi, esattamente il contrario. D'altronde, applicato all’architettura e alla costruzione, il concetto di elementare è un perfetto idealtipo weberiano: è altamente selettivo, ma arriva a contenere gli opposti.

Cantieri, scheletri e rovine

Marco Ferrari
2017-01-01

Abstract

Il principio di elementarizzazione ha sempre assunto una particolare rilevanza per chi ha pensato la forma architettonica, anche e soprattutto, come forma della costruzione. Esso si riferisce infatti, oltre che a un processo analitico, a un processo di attribuzione di senso e, dunque, a un processo tipicamente espressivo. Letto dal punto di vista della costruzione, il principio di elementarizzazione si basa su regole semplici e irriducibili, su gerarchie esplicite, sulla linearità e l’intellegibilità nella trasmissione dei carichi, sull’evidenza degli assemblaggi e delle connessioni tra le parti. Tutto ciò riporta alla memoria questioni antiche ed esempi ancora più antichi; il presente testo guarda però all’architettura moderna e contemporanea, con l’obiettivo di mostrare come quei principi di gerarchia, linearità ed evidenza, pur non essendo più esclusivi e pur avendo perso ogni valore assiomatico, si siano arricchiti nel tempo di nuove e importanti interpretazioni. La prima parte del volume è dedicata a ripercorrere tali interpretazioni, riconoscendone le basi teoriche, le regole di formalizzazione e i rapporti con altre pratiche artistiche. La seconda è dedicata ad alcuni approfondimenti monografici. Mies van der Rohe, Bunshaft, Fisac, Utzon, Vilanova Artigas, Lewerentz e, infine, Mansilla + Tuñón e García Abril, sono i protagonisti, con le loro opere, di tali approfondimenti. Anche se rimandi e influenze reciproche non mancano, scegliendoli non si sono volute istituire relazioni dirette e, tantomeno, si è voluto individuare una linea di ricerca univoca e progressiva. Anzi, esattamente il contrario. D'altronde, applicato all’architettura e alla costruzione, il concetto di elementare è un perfetto idealtipo weberiano: è altamente selettivo, ma arriva a contenere gli opposti.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Elementarismi costruttivi_Cantieri scheletri e rovine.pdf

solo utenti autorizzati

Descrizione: Articolo introduttivo libro
Tipologia: Versione Editoriale
Licenza: Creative commons
Dimensione 871.17 kB
Formato Adobe PDF
871.17 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/272602
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact