Nell’attuale contesto urbano, marcato da un costante e rapido cambiamento fisico e infrastrutturale, anche le metodologie di governance e gli attori coinvolti stanno cambiano, non solo in relazione a influenze esterne, ma anche seguendo una naturale evoluzione endogena. Il processo di cambiamento che al momento della formazione della disciplina della pianificazione risultava lento si è molto accelerato e in modo molto rapido ci si trova a che fare con situazioni in continua variazione e con queste devono fare i conti le politiche territoriali di piano. Inoltre, l’emergere di nuove questioni (come la sostenibilità, intesa non più con le classiche declinazioni economiche, ambientali e sociali), non solo pongono problemi nuovi ma spesso queste novità non possono essere trattate con le pratiche di pianificazioni tradizionali. Tali cambiamenti, oltre a nuovi rischi, generano anche nuovi valori, o modi diversi di intendere i principi che tradizionalmente hanno ispirato l'azione di governo della città. Più in generale, possono essere occasione di riscatto, creare condizioni favorevoli per nuovi cicli di vita; possono indurre a considerare lo sviluppo come speranza di sopravvivenza e di maggiore qualità del vivere, provando a ridurre fino ad annullare, le vulnerabilità, accrescendo le resistenze/resilienze, e generando quella flessibilità necessaria ai sistemi, per metabolizzare ulteriori mutazioni di un contesto chiaramente provvisorio.

Rigenerazione urbana e resilienza

Magni Filippo
;
Musco Francesco
2014-01-01

Abstract

Nell’attuale contesto urbano, marcato da un costante e rapido cambiamento fisico e infrastrutturale, anche le metodologie di governance e gli attori coinvolti stanno cambiano, non solo in relazione a influenze esterne, ma anche seguendo una naturale evoluzione endogena. Il processo di cambiamento che al momento della formazione della disciplina della pianificazione risultava lento si è molto accelerato e in modo molto rapido ci si trova a che fare con situazioni in continua variazione e con queste devono fare i conti le politiche territoriali di piano. Inoltre, l’emergere di nuove questioni (come la sostenibilità, intesa non più con le classiche declinazioni economiche, ambientali e sociali), non solo pongono problemi nuovi ma spesso queste novità non possono essere trattate con le pratiche di pianificazioni tradizionali. Tali cambiamenti, oltre a nuovi rischi, generano anche nuovi valori, o modi diversi di intendere i principi che tradizionalmente hanno ispirato l'azione di governo della città. Più in generale, possono essere occasione di riscatto, creare condizioni favorevoli per nuovi cicli di vita; possono indurre a considerare lo sviluppo come speranza di sopravvivenza e di maggiore qualità del vivere, provando a ridurre fino ad annullare, le vulnerabilità, accrescendo le resistenze/resilienze, e generando quella flessibilità necessaria ai sistemi, per metabolizzare ulteriori mutazioni di un contesto chiaramente provvisorio.
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