Il saggio, pubblicato in italiano e in inglese, affronta il tema del rapporto tra architettura contemporanea e archeologie, attraverso una lettura critica dei 16 progetti selezionati tra gli oltre 130 presentati alla Call for proposals “Luoghi dell’archeologia e usi contemporanei”, organizzata nel 2009 presso l’Università Iuav di Venezia. I progetti che si propongono come approfondimento tematico delle relazioni tra Architettura e Archeologie, impongono oggi di riconoscere caratteri, varianti e potenzialità che interpretino e qualifichino la complessa realtà culturale del contemporaneo. L’estensione del “valore archeologico” e della tutela ad un patrimonio storico-culturale costituito da elementi di diversa struttura e consistenza, conduce i progettisti a confrontarsi sempre più spesso con tracce e rovine che sono in attesa di architetture sapienti, capaci sia di interpretare aspetti tangibili e intangibili, sia di consolidare il valore dei luoghi definendo una nuova qualità degli spazi e del paesaggio. Con queste premesse, la lettura dei progetti segue un percorso teso ad evidenziare la condizione del sito e dei resti archeologici in rapporto al paesaggio, al tempo e alla memoria, insieme all’adeguatezza degli usi contemporanei ad essi associati. Usi che per le rovine di epoca più antica, molte volte motivano trasformazioni solo all’intorno di percorsi museali e in aree delimitate, mentre nei luoghi della post-produzione gli interventi vanno spesso oltre il recinto, per interessare la riqualificazione e la risignificazione tanto di manufatti quanto di intere parti di città o ambiti territoriali. Dai diversi casi esaminati emerge come al progetto di architettura, nella sua complessità tecnica e ricchezza culturale, sia richiesto nei diversi casi di superare tanto le facili e autoreferenziali soluzioni, fondate su un tecnicismo semplicistico, quanto una visione di esclusione e isolamento dei luoghi dell’archeologia dalla struttura e dai processi di trasformazione del paesaggio contemporaneo.
Progettare con le rovine. Designing with ruins
VANORE, MARGHERITA
2010-01-01
Abstract
Il saggio, pubblicato in italiano e in inglese, affronta il tema del rapporto tra architettura contemporanea e archeologie, attraverso una lettura critica dei 16 progetti selezionati tra gli oltre 130 presentati alla Call for proposals “Luoghi dell’archeologia e usi contemporanei”, organizzata nel 2009 presso l’Università Iuav di Venezia. I progetti che si propongono come approfondimento tematico delle relazioni tra Architettura e Archeologie, impongono oggi di riconoscere caratteri, varianti e potenzialità che interpretino e qualifichino la complessa realtà culturale del contemporaneo. L’estensione del “valore archeologico” e della tutela ad un patrimonio storico-culturale costituito da elementi di diversa struttura e consistenza, conduce i progettisti a confrontarsi sempre più spesso con tracce e rovine che sono in attesa di architetture sapienti, capaci sia di interpretare aspetti tangibili e intangibili, sia di consolidare il valore dei luoghi definendo una nuova qualità degli spazi e del paesaggio. Con queste premesse, la lettura dei progetti segue un percorso teso ad evidenziare la condizione del sito e dei resti archeologici in rapporto al paesaggio, al tempo e alla memoria, insieme all’adeguatezza degli usi contemporanei ad essi associati. Usi che per le rovine di epoca più antica, molte volte motivano trasformazioni solo all’intorno di percorsi museali e in aree delimitate, mentre nei luoghi della post-produzione gli interventi vanno spesso oltre il recinto, per interessare la riqualificazione e la risignificazione tanto di manufatti quanto di intere parti di città o ambiti territoriali. Dai diversi casi esaminati emerge come al progetto di architettura, nella sua complessità tecnica e ricchezza culturale, sia richiesto nei diversi casi di superare tanto le facili e autoreferenziali soluzioni, fondate su un tecnicismo semplicistico, quanto una visione di esclusione e isolamento dei luoghi dell’archeologia dalla struttura e dai processi di trasformazione del paesaggio contemporaneo.
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