Il Piano strategico sostenibile sperimentale delle isole Pelagie, gestito dallo IUAV sotto la responsabilità scientifica del prof. Giuseppe Longhi, propone un approccio metabolico alla progettazione urbana, all’interno di un processo sociale teso a stimolare modelli di vita e forme di lavoro ispirati alla condivisione fra cittadini, migranti, attori economici ed amministratori. Il piano si propone di: _superare l’estetica ecologica: il piano declina la tradizione e la storia come elementi determinanti la cultura materiale del territorio, per riavviare il motore dell’immaginazione, al fine di costruire una comunità viva, che intenda investire nel proprio futuro; _essere modello per la comunità: la sostenibilità è intesa come un movimento di comunità; essa considera l’ecosfera e la tecnosfera come un complesso unitario. Di conseguenza il Piano strategico sostenibile delle Pelagie opera per una comunità che mantiene ed arricchisce il valore del proprio patrimonio economico, sociale e naturale; sviluppa le proprie strategie compatibilmente con la capacità di carico del territorio e del mare; rafforza l’equità grazie allo sviluppo di cultura, educazione, ambiente, salute, sicurezza, qualità della vita; _tendere all’equità: il piano si basa sulle interdipendenze fra equità e socialità ambientale. Equità-socialità. L’equità integra il concetto di socialità promuovendo il pluralismo, l’ampia partecipazione alla presa di decisioni, le politiche a favore delle classi svantaggiate. A questo fine il Piano promuove educazione continua, resilienza, inclusione, sussidiarietà. Equità-ambiente. L’equità in senso ambientale è indagata attraverso la correlazione fra stato dell’ambiente e condizione sociale. Questo porta alla sensibilità circa la dicotomia fra crescita economica e crescente povertà sociale ed ambientale; _coniugare sviluppo economico e difesa delle risorse naturali: l’equità arricchisce il concetto di efficienza economica, che guida le scelte del Piano strategico dandogli sia prospettiva sociale, sia prospettiva ecologica. Il Piano strategico riconduce le attività economiche all’interno di una programmazione di lungo momento, tesa alla ricostituzione del patrimonio naturale, oggi in fase di depauperamento, e ribadisce l’intangibilità del patrimonio naturale; _offrire prospettive di lungo termine: poiché la sostenibilità richiama esplicitamente prospettive a lungo termine, il Piano propone scenari orientati al futuro delle isole Pelagie. Essi contribuiscono a modificare le mappe mentali dei cittadini, per abituarli a praticare un approccio flessibile al futuro; _costruire una rete che accolga le diversità: il Piano strategico vuole connettere una rete di culture, per dare accoglienza a tante diversità, trasformando questi piccoli territori in isole-mondo. La rete di accoglienza scardina il tradizionale isolamento delle isole, proiettandole in nuovi scenari, identità, alleanze, similitudini, percorsi comuni, per avviare nuovi modelli di cittadinanza, aperti ai cittadini, ai turisti ed ai migranti, trascinati qui dagli incerti flussi della globalizzazione.

Piano strategico per lo sviluppo sostenibile delle Isole Pelagie: progetto pilota per le isole minori

LONGHI, GIUSEPPE DAVIDE
2008-01-01

Abstract

Il Piano strategico sostenibile sperimentale delle isole Pelagie, gestito dallo IUAV sotto la responsabilità scientifica del prof. Giuseppe Longhi, propone un approccio metabolico alla progettazione urbana, all’interno di un processo sociale teso a stimolare modelli di vita e forme di lavoro ispirati alla condivisione fra cittadini, migranti, attori economici ed amministratori. Il piano si propone di: _superare l’estetica ecologica: il piano declina la tradizione e la storia come elementi determinanti la cultura materiale del territorio, per riavviare il motore dell’immaginazione, al fine di costruire una comunità viva, che intenda investire nel proprio futuro; _essere modello per la comunità: la sostenibilità è intesa come un movimento di comunità; essa considera l’ecosfera e la tecnosfera come un complesso unitario. Di conseguenza il Piano strategico sostenibile delle Pelagie opera per una comunità che mantiene ed arricchisce il valore del proprio patrimonio economico, sociale e naturale; sviluppa le proprie strategie compatibilmente con la capacità di carico del territorio e del mare; rafforza l’equità grazie allo sviluppo di cultura, educazione, ambiente, salute, sicurezza, qualità della vita; _tendere all’equità: il piano si basa sulle interdipendenze fra equità e socialità ambientale. Equità-socialità. L’equità integra il concetto di socialità promuovendo il pluralismo, l’ampia partecipazione alla presa di decisioni, le politiche a favore delle classi svantaggiate. A questo fine il Piano promuove educazione continua, resilienza, inclusione, sussidiarietà. Equità-ambiente. L’equità in senso ambientale è indagata attraverso la correlazione fra stato dell’ambiente e condizione sociale. Questo porta alla sensibilità circa la dicotomia fra crescita economica e crescente povertà sociale ed ambientale; _coniugare sviluppo economico e difesa delle risorse naturali: l’equità arricchisce il concetto di efficienza economica, che guida le scelte del Piano strategico dandogli sia prospettiva sociale, sia prospettiva ecologica. Il Piano strategico riconduce le attività economiche all’interno di una programmazione di lungo momento, tesa alla ricostituzione del patrimonio naturale, oggi in fase di depauperamento, e ribadisce l’intangibilità del patrimonio naturale; _offrire prospettive di lungo termine: poiché la sostenibilità richiama esplicitamente prospettive a lungo termine, il Piano propone scenari orientati al futuro delle isole Pelagie. Essi contribuiscono a modificare le mappe mentali dei cittadini, per abituarli a praticare un approccio flessibile al futuro; _costruire una rete che accolga le diversità: il Piano strategico vuole connettere una rete di culture, per dare accoglienza a tante diversità, trasformando questi piccoli territori in isole-mondo. La rete di accoglienza scardina il tradizionale isolamento delle isole, proiettandole in nuovi scenari, identità, alleanze, similitudini, percorsi comuni, per avviare nuovi modelli di cittadinanza, aperti ai cittadini, ai turisti ed ai migranti, trascinati qui dagli incerti flussi della globalizzazione.
2008
9788871155913
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