Il saggio restituisce i risultati di una ricerca sulla domanda cruciale per il futuro della pastorizia, vale a dire, la possibilità di dare continuità al reclutamento dei pastori. La virtuosa presenza di tante risorse pabulari a basso costo, e i modesti cambiamenti del quadro economico complessivo indicano come l’ostacolo alla continuità delle aziende stia nell’insieme dei fattori sociali e culturali che sovrintendono al passaggio “di mano” della conduzione delle aziende. Tali fattori mettono a rischio il mantenimento della pastorizia, attività che oggi è custode di non poche zone marginali delle aree montane e collinari e contribuisce alla conservazione sia del patrimonio sia del paesaggio rurale, anche nella “florida ed ordinata Padania” e dispiega una funzione di tutela del paesaggio. Si tratta di un contributo da conservare che può forse essere ampliato facendo leva su quello che è uno dei tratti più caratteristici dei pastori: la disponibilità a cogliere le nuove opportunità di pascolo. Un’attitudine, una propensione che la ricerca ha mostrato. Il pastore della pianura continua ad abitare la realtà, come i padri e i nonni abitavano le montagne: la casa, l’ovile, gli argini e la golena avuti in uso non sono per lui un mondo chiuso, ma luogo vasto e anche piacevole dal quale è ancora possibile e bello allargare le mura e anche uscire di nuovo.

I pastori dell'ordinata e florida Padania: il rafforzamento di un'economia interstiziale.

VAROTTI, ADRIANO
2006-01-01

Abstract

Il saggio restituisce i risultati di una ricerca sulla domanda cruciale per il futuro della pastorizia, vale a dire, la possibilità di dare continuità al reclutamento dei pastori. La virtuosa presenza di tante risorse pabulari a basso costo, e i modesti cambiamenti del quadro economico complessivo indicano come l’ostacolo alla continuità delle aziende stia nell’insieme dei fattori sociali e culturali che sovrintendono al passaggio “di mano” della conduzione delle aziende. Tali fattori mettono a rischio il mantenimento della pastorizia, attività che oggi è custode di non poche zone marginali delle aree montane e collinari e contribuisce alla conservazione sia del patrimonio sia del paesaggio rurale, anche nella “florida ed ordinata Padania” e dispiega una funzione di tutela del paesaggio. Si tratta di un contributo da conservare che può forse essere ampliato facendo leva su quello che è uno dei tratti più caratteristici dei pastori: la disponibilità a cogliere le nuove opportunità di pascolo. Un’attitudine, una propensione che la ricerca ha mostrato. Il pastore della pianura continua ad abitare la realtà, come i padri e i nonni abitavano le montagne: la casa, l’ovile, gli argini e la golena avuti in uso non sono per lui un mondo chiuso, ma luogo vasto e anche piacevole dal quale è ancora possibile e bello allargare le mura e anche uscire di nuovo.
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