La costruzione dell’idrovia Padova Venezia ha inizio nel 1968, ma è ancora oggi un’opera interrotta. Il fine dell’opera era di alleggerire dal traffico pesante la Riviera del Brenta e fornire l’Interporto di Padova delle tre modalità di trasporto, su ferro, gomma e acqua. Il progetto rielaborato dal Genio Civile, prevedeva un tracciato ad un paio di chilometri più a sud della stessa Riviera del Brenta, che andava a sfociare in laguna attraverso il canale di Dogaletto, allineato alle bocche di porto di Malamocco. Dopo varie vicende e lo scioglimento del consorzio per l’idrovia nel 1985, la Regione Veneto assume la gestione diretta dei lavori, realizzando opere fino al 1993. Lungo il tracciato di progetto, nell’arco di 25 anni, vengono costruiti 17 Km di canale navigabile (dei 27 km complessivi), 15 sovrappassi stradali, un sovrappasso ferroviario e vari manufatti. Più volte nel corso degli anni si prefigura la sua trasformazione in un’infrastruttura stradale, fino a quando il Prusst Riviera del Brenta non assume questa ipotesi nel nuovo asse plurimodale con un percorso carrabile parallelo alla prevista via d’acqua. Nel 2008 il Project Financing presentato da Gra S.P.A comprende la camionabile sull'idrovia e la bretella che da questa si stacca a Sambruson, per dirigersi verso Roncoduro e allacciarsi al Passante di Mestre. La proposta va ad escludere che l’idrovia sia completata come via d’acqua navigabile, per utilizzarlo come canale scolmatore delle piene del Brenta. Dall’idrovia incompiuta nasce ancora una nuova strada parallela ad un canale. Ancora una volta si afferma quella separazione tra percorrenza e regimentazione delle acque nella trasformazione di un territorio che richiede di essere costruito e abitato secondo principi di sostanziale integrazione con il suo complesso sistema idrografico.
L'idrovia da Padova a Venezia. Microstoria
VANORE, MARGHERITA
2012-01-01
Abstract
La costruzione dell’idrovia Padova Venezia ha inizio nel 1968, ma è ancora oggi un’opera interrotta. Il fine dell’opera era di alleggerire dal traffico pesante la Riviera del Brenta e fornire l’Interporto di Padova delle tre modalità di trasporto, su ferro, gomma e acqua. Il progetto rielaborato dal Genio Civile, prevedeva un tracciato ad un paio di chilometri più a sud della stessa Riviera del Brenta, che andava a sfociare in laguna attraverso il canale di Dogaletto, allineato alle bocche di porto di Malamocco. Dopo varie vicende e lo scioglimento del consorzio per l’idrovia nel 1985, la Regione Veneto assume la gestione diretta dei lavori, realizzando opere fino al 1993. Lungo il tracciato di progetto, nell’arco di 25 anni, vengono costruiti 17 Km di canale navigabile (dei 27 km complessivi), 15 sovrappassi stradali, un sovrappasso ferroviario e vari manufatti. Più volte nel corso degli anni si prefigura la sua trasformazione in un’infrastruttura stradale, fino a quando il Prusst Riviera del Brenta non assume questa ipotesi nel nuovo asse plurimodale con un percorso carrabile parallelo alla prevista via d’acqua. Nel 2008 il Project Financing presentato da Gra S.P.A comprende la camionabile sull'idrovia e la bretella che da questa si stacca a Sambruson, per dirigersi verso Roncoduro e allacciarsi al Passante di Mestre. La proposta va ad escludere che l’idrovia sia completata come via d’acqua navigabile, per utilizzarlo come canale scolmatore delle piene del Brenta. Dall’idrovia incompiuta nasce ancora una nuova strada parallela ad un canale. Ancora una volta si afferma quella separazione tra percorrenza e regimentazione delle acque nella trasformazione di un territorio che richiede di essere costruito e abitato secondo principi di sostanziale integrazione con il suo complesso sistema idrografico.
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