La nuova scuola materna di Arcore sorge su un’area rettangolare di 87 x 53 metri – metà della quale riservata a spazio verde per il gioco dei bambini –, protetta su tre lati da muri e aperta con una cancellata a sud-ovest, verso un parco. L’edificio è addossato ai margini sudest e nord-ovest e offre, verso il giardino, un diaframma trasparente continuo in acciaio e vetro. L’organizzazione funzionale della scuola è tanto semplice quanto efficace. Nella fascia parallela al muro di confine nord-ovest, trovano collocazione i servizi generali: segreteria, ambulatorio medico, cucina, lavanderia e mensa. Alle estremità nord-est e sud- ovest sono situati, rispettivamente, l’ingresso e una delle aule per le attività pratiche dei bambini, prospiciente, quest’ultima, il giardino e il parco. Le altre cinque aule, unitamente a due vasti ambienti destinati alle attività libere, occupano gran parte della superficie coperta che guarda verso il giardino. La scuola è, dunque, concepita come una sorta di microcosmo urbano, con le “case” trasparenti, abitate dai bambini, coperte da un unico “tetto” e ognuna provvista di una piccola corte lastricata, che porta luce e aria nelle zone centrali della costruzione. Si tratta di una soluzione analoga a quella proposta nel progetto per la “città della scuola” di Sarno (1999) – in quel caso, limitatamente agli spazi dei laboratori ospitati al piano terreno – e forse, più in generale, della trasposizione, in un edificio di nuova progettazione, del rapporto tra involucro preesistente e nuovi volumi ivi inseriti, ampiamente sperimentato dai Carmassi negli interventi di restauro. I dettagli costruttivi del manufatto sono oggetto di un’accurata definizione in numerose tavole. La struttura verticale è mista e comprende sia setti in cemento armato, rivestiti di mattoni, sia pilastri cilindrici d’acciaio, armati e riempiti di calcestruzzo. In cemento armato è anche la piastra di copertura, un sistema scatolare costituito da una griglia di travi ortogonali, collegate superiormente e inferiormente da solette di cemento. Al di sopra della copertura, la superficie in cemento è rivestita da guaine e da un manto in lamine di rame; internamente è destinata a rimanere a vista e, pertanto, eseguita con casseri speciali, tali da ottenere una finitura liscia e lucida. I serramenti interni ed esterni, in acciaio e vetro, sono in parte fissi e in parte mobili; le chiusure fisse delle aule e delle corti sono realizzate con lastre di vetro accostate, alloggiate in profili a U posizionati nel pavimento e nel soffitto durante la fase di preparazione delle casseforme per il getto.

Scuola Materna ad Arcore

CARMASSI, MASSIMO
2007-01-01

Abstract

La nuova scuola materna di Arcore sorge su un’area rettangolare di 87 x 53 metri – metà della quale riservata a spazio verde per il gioco dei bambini –, protetta su tre lati da muri e aperta con una cancellata a sud-ovest, verso un parco. L’edificio è addossato ai margini sudest e nord-ovest e offre, verso il giardino, un diaframma trasparente continuo in acciaio e vetro. L’organizzazione funzionale della scuola è tanto semplice quanto efficace. Nella fascia parallela al muro di confine nord-ovest, trovano collocazione i servizi generali: segreteria, ambulatorio medico, cucina, lavanderia e mensa. Alle estremità nord-est e sud- ovest sono situati, rispettivamente, l’ingresso e una delle aule per le attività pratiche dei bambini, prospiciente, quest’ultima, il giardino e il parco. Le altre cinque aule, unitamente a due vasti ambienti destinati alle attività libere, occupano gran parte della superficie coperta che guarda verso il giardino. La scuola è, dunque, concepita come una sorta di microcosmo urbano, con le “case” trasparenti, abitate dai bambini, coperte da un unico “tetto” e ognuna provvista di una piccola corte lastricata, che porta luce e aria nelle zone centrali della costruzione. Si tratta di una soluzione analoga a quella proposta nel progetto per la “città della scuola” di Sarno (1999) – in quel caso, limitatamente agli spazi dei laboratori ospitati al piano terreno – e forse, più in generale, della trasposizione, in un edificio di nuova progettazione, del rapporto tra involucro preesistente e nuovi volumi ivi inseriti, ampiamente sperimentato dai Carmassi negli interventi di restauro. I dettagli costruttivi del manufatto sono oggetto di un’accurata definizione in numerose tavole. La struttura verticale è mista e comprende sia setti in cemento armato, rivestiti di mattoni, sia pilastri cilindrici d’acciaio, armati e riempiti di calcestruzzo. In cemento armato è anche la piastra di copertura, un sistema scatolare costituito da una griglia di travi ortogonali, collegate superiormente e inferiormente da solette di cemento. Al di sopra della copertura, la superficie in cemento è rivestita da guaine e da un manto in lamine di rame; internamente è destinata a rimanere a vista e, pertanto, eseguita con casseri speciali, tali da ottenere una finitura liscia e lucida. I serramenti interni ed esterni, in acciaio e vetro, sono in parte fissi e in parte mobili; le chiusure fisse delle aule e delle corti sono realizzate con lastre di vetro accostate, alloggiate in profili a U posizionati nel pavimento e nel soffitto durante la fase di preparazione delle casseforme per il getto.
2007
9788837071387
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