Gli approcci al colore delle superfici possono essere molteplici, dipendentemente dal fatto che queste siano costituite da un materiale che già di per sé manifesta una cromia, oppure se devono essere rivestite da uno strato pittorico, oppure se richiedono una particolare lavorazione al fine di ottenere un determinato effetto, oppure ancora se la luce che le illumina possiede particolari connotazioni. L’approccio schematico che si farà di seguito distingue il colore sulla base di una lettura di tipo prettamente espressivo-tecnologico. Questo modo di affrontare il problema rende relativamente semplice un argomento che è di notevole complessità, poiché permea ogni ambito del vissuto di ogni essere, non solo umano, sia in presenza che in assenza di luce. Nelle scienze a cui è correlato è oggetto di studio da parte di varie discipline e sarebbe improponibile, nella brevità del testo, riuscire a produrre un compendio, peraltro assai lontano dagli obiettivi di questo scritto. In fisica, ad esempio, per quanto riguarda la sola luce, di cui il colore sembra essere direttamente dipendente, esistono due teorie: quella ondulatoria e quella corpuscolare. In ottica il colore proviene da una separazione e deviazione dei raggi luminosi. In fisiologia si fa notare che il colore può essere percepito sia quando i raggi luminosi colpiscono le superfici, sia quando ciò non avviene. Ogni specialismo sembra avere qualche rapporto, diretto o indiretto, con il colore. Per quanto di pertinenza del presente scritto si può limitare il campo dei ragionamenti al solo rilevamento cromatico da parte degli esseri umani, cioè ai fenomeni di percezione cromatica che l’occhio umano è in grado di cogliere come conseguenza di modificazioni materiche, o meglio, in seguito a processi di derivazione tecnologica. Questa distinzione è funzionale al fatto che si discuterà di colore in seguito alla sua comparsa, volontaria o involontaria, sui manufatti architettonici e di design. Al fine di capire alcuni passaggi si renderà necessario fare qualche precisazione che esula dalla tecnologia, ma tale scostamento sarà compiuto solo in funzione di una migliore comprensione dei fenomeni e per chiarire meglio i contorni delle problematiche che via via si affronteranno.

Il colore delle superfici

ZENNARO, PIETRO
2011-01-01

Abstract

Gli approcci al colore delle superfici possono essere molteplici, dipendentemente dal fatto che queste siano costituite da un materiale che già di per sé manifesta una cromia, oppure se devono essere rivestite da uno strato pittorico, oppure se richiedono una particolare lavorazione al fine di ottenere un determinato effetto, oppure ancora se la luce che le illumina possiede particolari connotazioni. L’approccio schematico che si farà di seguito distingue il colore sulla base di una lettura di tipo prettamente espressivo-tecnologico. Questo modo di affrontare il problema rende relativamente semplice un argomento che è di notevole complessità, poiché permea ogni ambito del vissuto di ogni essere, non solo umano, sia in presenza che in assenza di luce. Nelle scienze a cui è correlato è oggetto di studio da parte di varie discipline e sarebbe improponibile, nella brevità del testo, riuscire a produrre un compendio, peraltro assai lontano dagli obiettivi di questo scritto. In fisica, ad esempio, per quanto riguarda la sola luce, di cui il colore sembra essere direttamente dipendente, esistono due teorie: quella ondulatoria e quella corpuscolare. In ottica il colore proviene da una separazione e deviazione dei raggi luminosi. In fisiologia si fa notare che il colore può essere percepito sia quando i raggi luminosi colpiscono le superfici, sia quando ciò non avviene. Ogni specialismo sembra avere qualche rapporto, diretto o indiretto, con il colore. Per quanto di pertinenza del presente scritto si può limitare il campo dei ragionamenti al solo rilevamento cromatico da parte degli esseri umani, cioè ai fenomeni di percezione cromatica che l’occhio umano è in grado di cogliere come conseguenza di modificazioni materiche, o meglio, in seguito a processi di derivazione tecnologica. Questa distinzione è funzionale al fatto che si discuterà di colore in seguito alla sua comparsa, volontaria o involontaria, sui manufatti architettonici e di design. Al fine di capire alcuni passaggi si renderà necessario fare qualche precisazione che esula dalla tecnologia, ma tale scostamento sarà compiuto solo in funzione di una migliore comprensione dei fenomeni e per chiarire meglio i contorni delle problematiche che via via si affronteranno.
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