Il testo evidenzia alcuni snodi nel trattamento della corporeità nell'arte dagli anni sessanta, partendo da un uso della performance di carattere soprattutto autoanalitico per giungere, attorno agli anni novanta, alla diffusa pratica di creare relazioni umane attraverso l'azione dell'artista. Da artiste come Carolee Schneeman, Yoko Ono, Rebecca Horn si giunge dunque ad autori quali Rirkrit Tiravanija, Tobias Rehberger, Pierre Huyghe e altri, mettendo in luce il passaggio dalla rivoluzione etica degli anni postbellici alla maggiore rilevanza acquisita attorno al duemila della costruzione di comunità capaci di tolleranza.

Dal corpo chiuso al corpo diffuso

VETTESE, ANGELA GIOVANNA
2003-01-01

Abstract

Il testo evidenzia alcuni snodi nel trattamento della corporeità nell'arte dagli anni sessanta, partendo da un uso della performance di carattere soprattutto autoanalitico per giungere, attorno agli anni novanta, alla diffusa pratica di creare relazioni umane attraverso l'azione dell'artista. Da artiste come Carolee Schneeman, Yoko Ono, Rebecca Horn si giunge dunque ad autori quali Rirkrit Tiravanija, Tobias Rehberger, Pierre Huyghe e altri, mettendo in luce il passaggio dalla rivoluzione etica degli anni postbellici alla maggiore rilevanza acquisita attorno al duemila della costruzione di comunità capaci di tolleranza.
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