E’ storicamente opportuno proporre e sperimentare un ruolo per l’architettura nel disegno delle nuove infrastrutture, entro un settore che per tradizione è costituito da manufatti ad alta complessità tecnico-funzionale e basso tasso di rappresentatività retorica, come creatrice di nuovi landmark del paesaggio contemporaneo o di nuove centralità urbane. Ingegneria e architettura necessitano allora di studiarsi vicendevolmente e ricercare nuove forme in grado di conseguire esiti che diano ragione e si facciano carico delle bellezze paesaggistiche e della straordinaria sedimentazione storico-artistica italiana. È necessario pensare a come radicare le forme e le figure oggi atopiche delle infrastrutture, trasformando il loro progetto in occasione di riconfigurazione del paesaggio e dei luoghi urbani. E’ stata svolta una riflessione attenta sul tema dell’accessibilità, non assumendo questo tema come essenzialmente tecnico ma per il senso che esso può avere nel confermare, dare compiutezza a un’idea di città Mentre l’infrastruttura nel suo complesso ha il compito di realizzare l’obiettivo di una grande semplificazione e modernizzazione dei sistemi di accesso e di collegamento metropolitano di Venezia con l’entroterra veneto, affrontando e risolvendo alla radice il problema ormai secolare della “motorizzazione e del moto ondoso” in un ambiente lagunare fragile e paesisticamente irripetibile, i punti di interscambio e le stazioni presentano il problema di nuove architetture tra acqua e terra, tra apparati tecnologici e singolarità dei luoghi. Il progetto delle stazioni della sub lagunare, oggetto della Convenzione avviata con l’ACTV e la MM si caratterizza per una forte relazione tra la tecnologia adottata e le definizioni degli elementi architettonici, integrando esigenze funzionali, qualità formali, elevati standard dello spazio esterno e interno. Un’opera, la metropolitana, che per sua natura si sviluppa nelle viscere della città, diventa pretesto per un intervento paesaggistico che si prende cura della superficie “abitabile” della città. Le scelte progettuali sono determinate dall’integrazione e l’unitarietà dei diversi spazi- ipogei e a cielo aperto- che compongono le stazioni. I volumi delle stazioni diventano segni, nodi, nuovi punti di riferimento per la città. La ricerca di una qualità architettonica all’interno delle stazioni riverbera all’esterno, nella ridefinizione degli spazi pubblici, fondamenta in primis.

Le stazioni per la sublagunare-sistema ferroviario: valore urbano dei manufatti, architettura e modi d'uso

MONTINI ZIMOLO, PATRIZIA
2009-01-01

Abstract

E’ storicamente opportuno proporre e sperimentare un ruolo per l’architettura nel disegno delle nuove infrastrutture, entro un settore che per tradizione è costituito da manufatti ad alta complessità tecnico-funzionale e basso tasso di rappresentatività retorica, come creatrice di nuovi landmark del paesaggio contemporaneo o di nuove centralità urbane. Ingegneria e architettura necessitano allora di studiarsi vicendevolmente e ricercare nuove forme in grado di conseguire esiti che diano ragione e si facciano carico delle bellezze paesaggistiche e della straordinaria sedimentazione storico-artistica italiana. È necessario pensare a come radicare le forme e le figure oggi atopiche delle infrastrutture, trasformando il loro progetto in occasione di riconfigurazione del paesaggio e dei luoghi urbani. E’ stata svolta una riflessione attenta sul tema dell’accessibilità, non assumendo questo tema come essenzialmente tecnico ma per il senso che esso può avere nel confermare, dare compiutezza a un’idea di città Mentre l’infrastruttura nel suo complesso ha il compito di realizzare l’obiettivo di una grande semplificazione e modernizzazione dei sistemi di accesso e di collegamento metropolitano di Venezia con l’entroterra veneto, affrontando e risolvendo alla radice il problema ormai secolare della “motorizzazione e del moto ondoso” in un ambiente lagunare fragile e paesisticamente irripetibile, i punti di interscambio e le stazioni presentano il problema di nuove architetture tra acqua e terra, tra apparati tecnologici e singolarità dei luoghi. Il progetto delle stazioni della sub lagunare, oggetto della Convenzione avviata con l’ACTV e la MM si caratterizza per una forte relazione tra la tecnologia adottata e le definizioni degli elementi architettonici, integrando esigenze funzionali, qualità formali, elevati standard dello spazio esterno e interno. Un’opera, la metropolitana, che per sua natura si sviluppa nelle viscere della città, diventa pretesto per un intervento paesaggistico che si prende cura della superficie “abitabile” della città. Le scelte progettuali sono determinate dall’integrazione e l’unitarietà dei diversi spazi- ipogei e a cielo aperto- che compongono le stazioni. I volumi delle stazioni diventano segni, nodi, nuovi punti di riferimento per la città. La ricerca di una qualità architettonica all’interno delle stazioni riverbera all’esterno, nella ridefinizione degli spazi pubblici, fondamenta in primis.
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