Il saggio presenta e discute due metodologie di carattere valutativo che possono qualificare la pianificazione strategica: l’analisi Swot e il Bilancio Sociale. La base di partenza è rappresentata da una riflessione critica sul ruolo che in passato, in Italia, è stato esercitato dalla tradizionale pianificazione fisica ai fini dello sviluppo locale, sul successivo affievolimento di tale ruolo e, infine, sulla più recente diffusione della pianificazione strategica, di cui sono segnalate le peculiarità e quindi anche i caratteri innovativi rispetto alla pianificazione fisica. Fra le numerose metodologie che possono essere utilizzate nella pianificazione strategica, l’Analisi Swot e il Bilancio Sociale si distinguono per la possibilità che offrono di sviluppare la dimensione valutativa della pianificazione, e quindi di strutturare le analisi e le decisioni attraverso il ricorso a sistemi di indicatori. Proprio questa modalità di sviluppare le due metodologie è stata sperimentata dagli autori del saggio in due concrete esperienze di pianificazione strategica: una compiuta a Trieste ed una a Modena. Sono quindi sinteticamente esposti i risultati ottenuti nelle due città sul piano delle metodologie e dei contenuti. Ciò apre ad una riflessione critica su varie questioni, quali la costruzione di modelli per valutare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione amministrativa ed anche i benefici indotti, la disponibilità di adeguate basi informative per la definizione di indicatori appropriati, il raccordo della pianificazione strategica rispetto alla ordinaria programmazione dell’Ente.

Il Piano Strategico e i suoi principali strumenti operativi: l'Analisi Swot e il Bilancio Sociale

STANGHELLINI, STEFANO;
2004-01-01

Abstract

Il saggio presenta e discute due metodologie di carattere valutativo che possono qualificare la pianificazione strategica: l’analisi Swot e il Bilancio Sociale. La base di partenza è rappresentata da una riflessione critica sul ruolo che in passato, in Italia, è stato esercitato dalla tradizionale pianificazione fisica ai fini dello sviluppo locale, sul successivo affievolimento di tale ruolo e, infine, sulla più recente diffusione della pianificazione strategica, di cui sono segnalate le peculiarità e quindi anche i caratteri innovativi rispetto alla pianificazione fisica. Fra le numerose metodologie che possono essere utilizzate nella pianificazione strategica, l’Analisi Swot e il Bilancio Sociale si distinguono per la possibilità che offrono di sviluppare la dimensione valutativa della pianificazione, e quindi di strutturare le analisi e le decisioni attraverso il ricorso a sistemi di indicatori. Proprio questa modalità di sviluppare le due metodologie è stata sperimentata dagli autori del saggio in due concrete esperienze di pianificazione strategica: una compiuta a Trieste ed una a Modena. Sono quindi sinteticamente esposti i risultati ottenuti nelle due città sul piano delle metodologie e dei contenuti. Ciò apre ad una riflessione critica su varie questioni, quali la costruzione di modelli per valutare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione amministrativa ed anche i benefici indotti, la disponibilità di adeguate basi informative per la definizione di indicatori appropriati, il raccordo della pianificazione strategica rispetto alla ordinaria programmazione dell’Ente.
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