I risultati delle ricerche svolte negli ultimi anni dal gruppo trasporti dello IUAV di Venezia sul trasporto merci hanno messo in evidenza diversi problemi che, seppure generalmente noti, evidenziano difficoltà di diversa natura, da quelle di ordine tecnico a quelle scientifico metodologiche, ancora non risolte. In generale, lo studio del trasporto merci è molto più complesso di quello passeggeri, sia per la varietà degli oggetti del trasporto (diversi per valore, dimensioni, peso, deperibilità, fragilità, forme e metodi di trasporto) sia per le numerose fasi di manipolazione e trasbordo che essi richiedono; inoltre il mittente ed il destinatario della spedizione non sempre sono direttamente interessati alle forme di trasporto, al contrario, nella maggioranza dei casi delegano tali funzioni a soggetti specializzati o a semplici forme di outsorcing (la piccola impresa di autotrasporto) [1]. Le ricerche condotte sul sistema produttivo e logistico del nord est padano [2] [3] evidenziano una rilevante frammentazione nel processo decisionale del trasporto merci e modeste relazioni tra sistema produttivo e sistema dei trasporti seppur in un territorio ove la presenza di strutture intermodali appare oramai consolidata (tra i più significativi ricordiamo gli interporti di Verona e Padova ed il porto e l’interporto di Venezia). Fra i numerosi elementi di criticità del trasporto intermodale (ed in particolare ferroviario), le indagini svolte indicano come maggiormente rilevanti siano: la scarsa affidabilità del trasporto (incertezza negli orari di presa e consegna), la complessità della spedizione e la mancanza di interlocutori diretti capaci di garantire la qualità del trasporto (prestazioni giudicate invece accettabili nell’autotrasporto). A partire da questi elementi di diagnosi del sistema, si è individuata, come componente critica dell’intero processo intermodale, la mancanza di un adeguato sistema informativo, capace di connettere tra loro i diversi elementi puntuali (nodi intermodali, porti, interporti, centri logistici) e lineari della rete di trasporto e di fornire al “cliente” la sicurezza del trasporto e l’informazione sullo stato di avanzamento della consegna. Questa mancanza sembra decisiva nel determinare la sfiducia che gli operatori associano al trasporto intermodale ed il risultato è un indebolimento delle capacità competitive del sistema complessivo (economia-trasporto). Su queste basi si è pertanto studiato un progetto di sistema informativo di integrazione della rete logistica nazionale, di cui nella memoria si indicano gli elementi essenziali.

Progetto di sistema di gestione delle informazioni per la logistica”

CAPPELLI, AGOSTINO;
2006-01-01

Abstract

I risultati delle ricerche svolte negli ultimi anni dal gruppo trasporti dello IUAV di Venezia sul trasporto merci hanno messo in evidenza diversi problemi che, seppure generalmente noti, evidenziano difficoltà di diversa natura, da quelle di ordine tecnico a quelle scientifico metodologiche, ancora non risolte. In generale, lo studio del trasporto merci è molto più complesso di quello passeggeri, sia per la varietà degli oggetti del trasporto (diversi per valore, dimensioni, peso, deperibilità, fragilità, forme e metodi di trasporto) sia per le numerose fasi di manipolazione e trasbordo che essi richiedono; inoltre il mittente ed il destinatario della spedizione non sempre sono direttamente interessati alle forme di trasporto, al contrario, nella maggioranza dei casi delegano tali funzioni a soggetti specializzati o a semplici forme di outsorcing (la piccola impresa di autotrasporto) [1]. Le ricerche condotte sul sistema produttivo e logistico del nord est padano [2] [3] evidenziano una rilevante frammentazione nel processo decisionale del trasporto merci e modeste relazioni tra sistema produttivo e sistema dei trasporti seppur in un territorio ove la presenza di strutture intermodali appare oramai consolidata (tra i più significativi ricordiamo gli interporti di Verona e Padova ed il porto e l’interporto di Venezia). Fra i numerosi elementi di criticità del trasporto intermodale (ed in particolare ferroviario), le indagini svolte indicano come maggiormente rilevanti siano: la scarsa affidabilità del trasporto (incertezza negli orari di presa e consegna), la complessità della spedizione e la mancanza di interlocutori diretti capaci di garantire la qualità del trasporto (prestazioni giudicate invece accettabili nell’autotrasporto). A partire da questi elementi di diagnosi del sistema, si è individuata, come componente critica dell’intero processo intermodale, la mancanza di un adeguato sistema informativo, capace di connettere tra loro i diversi elementi puntuali (nodi intermodali, porti, interporti, centri logistici) e lineari della rete di trasporto e di fornire al “cliente” la sicurezza del trasporto e l’informazione sullo stato di avanzamento della consegna. Questa mancanza sembra decisiva nel determinare la sfiducia che gli operatori associano al trasporto intermodale ed il risultato è un indebolimento delle capacità competitive del sistema complessivo (economia-trasporto). Su queste basi si è pertanto studiato un progetto di sistema informativo di integrazione della rete logistica nazionale, di cui nella memoria si indicano gli elementi essenziali.
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