La vivace contestazione, che ha coinvolto l’avvio dei lavori preparatori per la realizzazione del nuovo valico ferroviario del Frejus, sulla direttrice del corridoio V tra Torino e Lione, ha portato all’attenzione del grande pubblico la questione delle previsioni di domanda merci ferroviaria. Numerosi esperti si sono confrontati, molti contestando gli studi svolti da RFI e RFF, attraverso la società LTF, appositamente costituita da Francia e Italia per la realizzazione del progetto. Il tema della previsione della domanda merci richiede studi approfonditi per la simulazione della scelta modale, che nel settore delle merci è molto complessa, in quanto le variabili di scelta sono molte, essenzialmente legate al “giudizio” di qualità, affidabilità e costo che gli operatori attribuiscono ai diversi modi alternativi. In questo ambito lo scenario attuale vede la sostanziale preferenza del modo stradale, anche se per l’attraversamento dell’arco alpino la ferrovia assorbe ancora quote di traffico significative (circa il 30% in termini di tonnellate trasportate, a fronte di una media nazionale intorno al 4-5%). Sebbene LTF abbia svolto, negli ultimi anni, approfondite indagini per lo studio della ripartizione modale merci sull’arco alpino e che Italia e Francia abbiano costituito specifici gruppi tecnici di lavoro per la valutazione delle possibili misure da attuare per favorire i trasporti ambientalmente più compatibili, come la ferrovia, la discussione “giornalistica” tende a rifiutare questi studi, valutandoli come di parte. Per cercare di fare chiarezza, almeno a livello tecnico, sugli scenari di domanda merci prevedibili in un orizzonte temporale di medio periodo (l’anno 2020), nella presente memoria si sintetizzano alcuni studi autonomamente svolti dall’autore, utilizzando modelli matematici, semplici ma di immediata comprensione, e quindi si auspica più trasparenti per il decisore e la collettività. La ricerca si basa sull’analisi dei trend evolutivi della domanda merci sui diversi valichi alpini, stradali e ferroviari (modelli di trend) e sulla correlazione tra crescita del prodotto interno lordo dell’Italia ed evoluzione della domanda (modelli macro economici), per giungere ad una stima della domanda futura sul corridoio Torino Lione stradale e ferroviario. Su questa base si effettua una valutazione finale sull’opportunità di realizzazione del nuovo valico.

Il nuovo corridoio ferroviario Torino-Lione: la scommessa delle previsioni di traffico merci

CAPPELLI, AGOSTINO
2006-01-01

Abstract

La vivace contestazione, che ha coinvolto l’avvio dei lavori preparatori per la realizzazione del nuovo valico ferroviario del Frejus, sulla direttrice del corridoio V tra Torino e Lione, ha portato all’attenzione del grande pubblico la questione delle previsioni di domanda merci ferroviaria. Numerosi esperti si sono confrontati, molti contestando gli studi svolti da RFI e RFF, attraverso la società LTF, appositamente costituita da Francia e Italia per la realizzazione del progetto. Il tema della previsione della domanda merci richiede studi approfonditi per la simulazione della scelta modale, che nel settore delle merci è molto complessa, in quanto le variabili di scelta sono molte, essenzialmente legate al “giudizio” di qualità, affidabilità e costo che gli operatori attribuiscono ai diversi modi alternativi. In questo ambito lo scenario attuale vede la sostanziale preferenza del modo stradale, anche se per l’attraversamento dell’arco alpino la ferrovia assorbe ancora quote di traffico significative (circa il 30% in termini di tonnellate trasportate, a fronte di una media nazionale intorno al 4-5%). Sebbene LTF abbia svolto, negli ultimi anni, approfondite indagini per lo studio della ripartizione modale merci sull’arco alpino e che Italia e Francia abbiano costituito specifici gruppi tecnici di lavoro per la valutazione delle possibili misure da attuare per favorire i trasporti ambientalmente più compatibili, come la ferrovia, la discussione “giornalistica” tende a rifiutare questi studi, valutandoli come di parte. Per cercare di fare chiarezza, almeno a livello tecnico, sugli scenari di domanda merci prevedibili in un orizzonte temporale di medio periodo (l’anno 2020), nella presente memoria si sintetizzano alcuni studi autonomamente svolti dall’autore, utilizzando modelli matematici, semplici ma di immediata comprensione, e quindi si auspica più trasparenti per il decisore e la collettività. La ricerca si basa sull’analisi dei trend evolutivi della domanda merci sui diversi valichi alpini, stradali e ferroviari (modelli di trend) e sulla correlazione tra crescita del prodotto interno lordo dell’Italia ed evoluzione della domanda (modelli macro economici), per giungere ad una stima della domanda futura sul corridoio Torino Lione stradale e ferroviario. Su questa base si effettua una valutazione finale sull’opportunità di realizzazione del nuovo valico.
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