L’obiettivo del paper è quello di dimostrare la relazione esistente tra le forme urbane e i costi pubblici e cioè se modelli urbani a bassa densità insediativi impongono costi pubblici maggiori di quelli imposti da forme urbane che presentano caratteri di maggior compattezza. Le ricerche empiriche, realizzate soprattutto negli Stati Uniti, hanno evidenziato una correlazione tra la forma urbana e i costi relativi all’approvvigionamento delle infrastrutture pubbliche quali, ad esempio, strade, servizi igienico sanitari, reti idriche, scuole, ecc. L’area studio è quella centrale veneta, essa copre una porzione territoriale di circa 3.700 kmq ed è distribuita su 145 comuni e 4 provincie. È stata caratterizzata fin dagli anni ’70 da fenomeni di dispersione insediativa peculiari – una sua porzione più ridotta è stata studiata nel dettaglio fin dalla fine degli anni ’80 e riconosciuta come il modello territoriale della “città diffusa” – che seppur con modalità diverse, di maggiore o minore intensità, hanno accompagnato le trasformazioni avvenute nell’arco degli ultimi quarant’anni e tuttora presenti anche se manifeste con dinamiche diverse. Il lavoro si propone di restituire le elaborazioni condotte in diverse soglie storiche dell’evoluzione dell’urbanizzato disperso e di comparare tali dati con i dati economici desunti dai bilanci comunali dei comuni dell’area studio, grazie ad una lettura e restituzione del territorio indagato attraverso strumenti di analisi automatica di immagini da satellite. I dati dell’analisi economica desunti dai bilanci comunali dei singoli comuni degli anni compresi tra il 1998 ed il 2007 sono in particolare relativi ai costi dei principali servizi pubblici quali: il trasporto pubblico, la manutenzione stradale, la gestione di rifiuti, acqua e reflui. Utilizzando l’analisi di regressione sono stati stimati gli impatti dello sprawl urbano sulla spesa corrente attraverso variabili quali le imposte locali e i trasferimenti da parte dello Stato. Tali risultati possono essere utili a mettere in evidenza le minacce che lo sviluppo urbano disperso impone sia relativamente ai costi legati ad una crescita squilibrata sia relativamente alle ricadute in termini di sostenibilità urbana.

COMPARING URBAN SPRAWL PATTERNS WITH THE COSTS OF PROVIDING PUBLIC SERVICES: A TIME SERIES ANALYSIS

FREGOLENT, LAURA;TONIN, STEFANIA;
2011-01-01

Abstract

L’obiettivo del paper è quello di dimostrare la relazione esistente tra le forme urbane e i costi pubblici e cioè se modelli urbani a bassa densità insediativi impongono costi pubblici maggiori di quelli imposti da forme urbane che presentano caratteri di maggior compattezza. Le ricerche empiriche, realizzate soprattutto negli Stati Uniti, hanno evidenziato una correlazione tra la forma urbana e i costi relativi all’approvvigionamento delle infrastrutture pubbliche quali, ad esempio, strade, servizi igienico sanitari, reti idriche, scuole, ecc. L’area studio è quella centrale veneta, essa copre una porzione territoriale di circa 3.700 kmq ed è distribuita su 145 comuni e 4 provincie. È stata caratterizzata fin dagli anni ’70 da fenomeni di dispersione insediativa peculiari – una sua porzione più ridotta è stata studiata nel dettaglio fin dalla fine degli anni ’80 e riconosciuta come il modello territoriale della “città diffusa” – che seppur con modalità diverse, di maggiore o minore intensità, hanno accompagnato le trasformazioni avvenute nell’arco degli ultimi quarant’anni e tuttora presenti anche se manifeste con dinamiche diverse. Il lavoro si propone di restituire le elaborazioni condotte in diverse soglie storiche dell’evoluzione dell’urbanizzato disperso e di comparare tali dati con i dati economici desunti dai bilanci comunali dei comuni dell’area studio, grazie ad una lettura e restituzione del territorio indagato attraverso strumenti di analisi automatica di immagini da satellite. I dati dell’analisi economica desunti dai bilanci comunali dei singoli comuni degli anni compresi tra il 1998 ed il 2007 sono in particolare relativi ai costi dei principali servizi pubblici quali: il trasporto pubblico, la manutenzione stradale, la gestione di rifiuti, acqua e reflui. Utilizzando l’analisi di regressione sono stati stimati gli impatti dello sprawl urbano sulla spesa corrente attraverso variabili quali le imposte locali e i trasferimenti da parte dello Stato. Tali risultati possono essere utili a mettere in evidenza le minacce che lo sviluppo urbano disperso impone sia relativamente ai costi legati ad una crescita squilibrata sia relativamente alle ricadute in termini di sostenibilità urbana.
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