Varie annotazioni di Choisy illustrano assai bene gli obiettivi e le ragioni dell’uso delle assonometrie nei suoi trattati. In tutte le opere le rappresentazioni che accompagnano il testo sono icastiche, essenziali, utili per descrivere gli elementi costitutivi e il funzionamento di un’architettura. I grafici permettono di confrontare contemporaneamente l’interno e l’esterno, la pianta e la sezione, il fronte e lo scorcio. In breve, la volumetria complessiva dell’oggetto rappresentato. Le assonometrie sono molte volte accompagnate da una scala grafica posta lungo l’asse più rilevante, oppure orizzontale e non parallela a nessun asse del disegno: circostanza che indica chiaramente la natura isometrica della rappresentazione. Tutte le tavole finali, assai più dettagliate e complete, sono invece sempre regolate da scale grafiche disposte lungo gli assi, per consentire una sicura identificazione del tipo di assonometria e una corretta determinazione delle dimensioni delle singole parti che compongono l’architettura rappresentata. Choisy nota ripetutamente che le assonometrie possiedono la stessa chiarezza espositiva della prospettiva, ma in più si prestano ad una semplice misurazione, funzione normalmente demandata alle projections. Ma, per comprendere completamente l’oggetto rappresentato in proiezione ortogonale è necessario disporre di due o più viste, spesso difficili da combinare mentalmente. Questa è la vera ragione dell’uso di assonometrie. Esse costituiscono un metodo di rappresentazione semplice e compiuto, comprendendo in un unico grafico più fronti dell’oggetto e permettendone una conoscenza esatta e immediata; ma anche duttile, potendo scegliere tra un’infinita varietà di configurazioni proiettive. Analizzando le rappresentazioni presenti nelle opere di Auguste Choisy emerge la presenza di circa due terzi di assonometrie e un terzo di proiezioni ortogonali. L’analisi tecnica delle rappresentazioni assonometriche mette in luce due caratteristiche notevoli: l’isometria dei grafici e l’uso non episodico di assonometrie oblique generiche. Ecco dunque il progetto: usare assonometrie con angoli generici, potendo scegliere di volta in volta lo scorcio migliore, mantenendo l’isometria lungo gli assi.

Le rappresentazioni assonometriche nei trattati di Auguste Choisy

TREVISAN, CAMILLO
2005-01-01

Abstract

Varie annotazioni di Choisy illustrano assai bene gli obiettivi e le ragioni dell’uso delle assonometrie nei suoi trattati. In tutte le opere le rappresentazioni che accompagnano il testo sono icastiche, essenziali, utili per descrivere gli elementi costitutivi e il funzionamento di un’architettura. I grafici permettono di confrontare contemporaneamente l’interno e l’esterno, la pianta e la sezione, il fronte e lo scorcio. In breve, la volumetria complessiva dell’oggetto rappresentato. Le assonometrie sono molte volte accompagnate da una scala grafica posta lungo l’asse più rilevante, oppure orizzontale e non parallela a nessun asse del disegno: circostanza che indica chiaramente la natura isometrica della rappresentazione. Tutte le tavole finali, assai più dettagliate e complete, sono invece sempre regolate da scale grafiche disposte lungo gli assi, per consentire una sicura identificazione del tipo di assonometria e una corretta determinazione delle dimensioni delle singole parti che compongono l’architettura rappresentata. Choisy nota ripetutamente che le assonometrie possiedono la stessa chiarezza espositiva della prospettiva, ma in più si prestano ad una semplice misurazione, funzione normalmente demandata alle projections. Ma, per comprendere completamente l’oggetto rappresentato in proiezione ortogonale è necessario disporre di due o più viste, spesso difficili da combinare mentalmente. Questa è la vera ragione dell’uso di assonometrie. Esse costituiscono un metodo di rappresentazione semplice e compiuto, comprendendo in un unico grafico più fronti dell’oggetto e permettendone una conoscenza esatta e immediata; ma anche duttile, potendo scegliere tra un’infinita varietà di configurazioni proiettive. Analizzando le rappresentazioni presenti nelle opere di Auguste Choisy emerge la presenza di circa due terzi di assonometrie e un terzo di proiezioni ortogonali. L’analisi tecnica delle rappresentazioni assonometriche mette in luce due caratteristiche notevoli: l’isometria dei grafici e l’uso non episodico di assonometrie oblique generiche. Ecco dunque il progetto: usare assonometrie con angoli generici, potendo scegliere di volta in volta lo scorcio migliore, mantenendo l’isometria lungo gli assi.
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