Se attraverso la cultura materiale l’architettura diventa tale allorquando rappre-senta la sua contemporaneità, essa non può evitare di porsi nella condizione di dover individuare e saper interpretare i segnali che costituiscono l’attuale complessa realtà. A volte, vista la difficoltà di tentare di risolvere le problematiche, può anche decidere di rappresentarle, così come può immaginare un futuro tranquillizzante, che assomigli al passato. Nella complessità del mondo contemporaneo e nello specifico del settore delle costruzioni possono essere leggibili almeno due modi di affrontare un linguaggio architettonico idoneo a esprimere lo spirito del nostro tempo: uno, che rapportandosi alla tradizione, si rifà al domino dell’uomo sulla natura ed un secondo che tenta di dare risposta in termini formali e tecnologici all’impero della tecnica. Il colore degli involucri della contemporaneità è analogo a quello che proviene dalle caleidoscopiche immagini delle trasmissioni televisive, prodotto dall’emissione di onde, visibili e non, generate e veicolate dalle apparecchiature elettroniche: schermi, display (schermi emissivi), led (fotodiodi), lcd (display a cristalli liquidi), polyled (led polimerici), lep (polimeri fotoemissivi), apparecchi illuminanti, dispositivi cromogenici e così via. Il colore è anche quello prodotto in periodo notturno dalle lampade colorate dell’illuminazione; è quello dei pigmenti cangianti delle pellicole sintetiche applicate sulle pareti (vetrate e non solo); è quello delle tinte derivanti dalle lavorazioni chimiche di sintesi. Il colore della pelle degli edifici dell’epoca della comunicazione è implosivo o esplosivo, è in grado di far percepire il mes-saggio che veicola attraverso l’urlo, il contrasto violento o magari, per contrapposizione, dalla moderazione delle scale tonali.
Colore, forma e comunicazione nella nuova architettura
ZENNARO, PIETRO
2005-01-01
Abstract
Se attraverso la cultura materiale l’architettura diventa tale allorquando rappre-senta la sua contemporaneità, essa non può evitare di porsi nella condizione di dover individuare e saper interpretare i segnali che costituiscono l’attuale complessa realtà. A volte, vista la difficoltà di tentare di risolvere le problematiche, può anche decidere di rappresentarle, così come può immaginare un futuro tranquillizzante, che assomigli al passato. Nella complessità del mondo contemporaneo e nello specifico del settore delle costruzioni possono essere leggibili almeno due modi di affrontare un linguaggio architettonico idoneo a esprimere lo spirito del nostro tempo: uno, che rapportandosi alla tradizione, si rifà al domino dell’uomo sulla natura ed un secondo che tenta di dare risposta in termini formali e tecnologici all’impero della tecnica. Il colore degli involucri della contemporaneità è analogo a quello che proviene dalle caleidoscopiche immagini delle trasmissioni televisive, prodotto dall’emissione di onde, visibili e non, generate e veicolate dalle apparecchiature elettroniche: schermi, display (schermi emissivi), led (fotodiodi), lcd (display a cristalli liquidi), polyled (led polimerici), lep (polimeri fotoemissivi), apparecchi illuminanti, dispositivi cromogenici e così via. Il colore è anche quello prodotto in periodo notturno dalle lampade colorate dell’illuminazione; è quello dei pigmenti cangianti delle pellicole sintetiche applicate sulle pareti (vetrate e non solo); è quello delle tinte derivanti dalle lavorazioni chimiche di sintesi. Il colore della pelle degli edifici dell’epoca della comunicazione è implosivo o esplosivo, è in grado di far percepire il mes-saggio che veicola attraverso l’urlo, il contrasto violento o magari, per contrapposizione, dalla moderazione delle scale tonali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.