I testi riuniti in questo volume, inizialmente pensati per un seminario tenuto presso la Facoltà di Architettura di Siracusa nel 2010 ma poi variamente riscritti, s’inseriscono all’interno di un programma di ricerca interessato a sondare proprio il ruolo svolto dalle politiche di welfare nella definizione non solo della società europea ma anche della sua più evidente manifestazione fisica: la città. Cosa sono state le politiche di welfare oggi tanto criticate se non addirittura denigrate? Quale è stato il loro valore e il loro ruolo nella definizione della città italiana? E, ancora, quali possono essere le strade da seguire oggi per un loro reale rinnovamento? Queste sono alcune domande che studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari (urbanistica, architettura, economia, sociologia, storia urbana) provano qui ad affrontare sia attraverso il riesame critico di vicende passate, sia attraverso l’analisi di situazioni presenti sia, infine, attraverso l’elaborazione di progetti e politiche per una ridefinizione e il rinnovamento delle politiche di welfare in relazione alla costruzione (e oggi soprattutto ricostruzione e riciclo) della città europea. Sullo sfondo e come riferimento ideale si colloca la riflessione di Jurgen Habermas che nel commentare l’attribuzione alla Ue del Nobel per la pace nel 2012 sottolinea come, accanto al merito di aver garantito la pace dopo ripetute guerre fratricide e di aver sviluppato la forza costitutiva della democrazia, il comitato svedese abbia messo in evidenza la terza grande performance dell’Europa: il suo modello sociale fondato sul welfare state.
Spazi, storie e soggetti del welfare. Sul ruolo delle politiche di welfare state nella costruzione della città
MUNARIN, STEFANO;
2012-01-01
Abstract
I testi riuniti in questo volume, inizialmente pensati per un seminario tenuto presso la Facoltà di Architettura di Siracusa nel 2010 ma poi variamente riscritti, s’inseriscono all’interno di un programma di ricerca interessato a sondare proprio il ruolo svolto dalle politiche di welfare nella definizione non solo della società europea ma anche della sua più evidente manifestazione fisica: la città. Cosa sono state le politiche di welfare oggi tanto criticate se non addirittura denigrate? Quale è stato il loro valore e il loro ruolo nella definizione della città italiana? E, ancora, quali possono essere le strade da seguire oggi per un loro reale rinnovamento? Queste sono alcune domande che studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari (urbanistica, architettura, economia, sociologia, storia urbana) provano qui ad affrontare sia attraverso il riesame critico di vicende passate, sia attraverso l’analisi di situazioni presenti sia, infine, attraverso l’elaborazione di progetti e politiche per una ridefinizione e il rinnovamento delle politiche di welfare in relazione alla costruzione (e oggi soprattutto ricostruzione e riciclo) della città europea. Sullo sfondo e come riferimento ideale si colloca la riflessione di Jurgen Habermas che nel commentare l’attribuzione alla Ue del Nobel per la pace nel 2012 sottolinea come, accanto al merito di aver garantito la pace dopo ripetute guerre fratricide e di aver sviluppato la forza costitutiva della democrazia, il comitato svedese abbia messo in evidenza la terza grande performance dell’Europa: il suo modello sociale fondato sul welfare state.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.