La materia di questa collezione di testi e di immagini è l’esperienza di dieci anni di insegnamento del disegno nelle scuole universitarie di architettura e di design. Di fronte alla grande varietà di argomenti e di tecniche riferibili al ‘disegno’ inteso nel suo senso più ampio, caratteristica di un’esperienza personale ma anche di una più generale condizione di specializzazione e dispersione, la tentazione è quella di considerare l’oggetto stesso della rappresentazione, facilmente identificabile nell’architettura e nei prodotti del design industriale, come il criterio unificante o il collante di un sapere, e quindi del suo insegnamento. E però, da una rinnovata riflessione sui fondamenti teorici deriva la convinzione che il disegno abbia una più profonda giustificazione, che possa essere non solo descrizione ma anche interrogazione e svelamento dell’essere delle cose, della forza essenziale che le tiene unite e le fa appunto ‘essere’ qualcosa. Nell’epoca del compiuto dominio della tecnica, in cui le tecniche impongono statuti deboli e confini rigidi, val la pena di tornare a pensare e a far pensare gli studenti come il disegno sia anche e soprattutto un modo del tutto particolare di conoscere, di interrogare le cose nel loro costituirsi come ‘cose’.
Il disegno ininterrotto : note sull’apprendistato grafico dei progettisti
GARBIN, EMANUELE
2012-01-01
Abstract
La materia di questa collezione di testi e di immagini è l’esperienza di dieci anni di insegnamento del disegno nelle scuole universitarie di architettura e di design. Di fronte alla grande varietà di argomenti e di tecniche riferibili al ‘disegno’ inteso nel suo senso più ampio, caratteristica di un’esperienza personale ma anche di una più generale condizione di specializzazione e dispersione, la tentazione è quella di considerare l’oggetto stesso della rappresentazione, facilmente identificabile nell’architettura e nei prodotti del design industriale, come il criterio unificante o il collante di un sapere, e quindi del suo insegnamento. E però, da una rinnovata riflessione sui fondamenti teorici deriva la convinzione che il disegno abbia una più profonda giustificazione, che possa essere non solo descrizione ma anche interrogazione e svelamento dell’essere delle cose, della forza essenziale che le tiene unite e le fa appunto ‘essere’ qualcosa. Nell’epoca del compiuto dominio della tecnica, in cui le tecniche impongono statuti deboli e confini rigidi, val la pena di tornare a pensare e a far pensare gli studenti come il disegno sia anche e soprattutto un modo del tutto particolare di conoscere, di interrogare le cose nel loro costituirsi come ‘cose’.File | Dimensione | Formato | |
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