I modelli che raccontano le architetture e le città non si esauriscono nella loro funzione di rappresentazioni scientificamente corrette, non ci mostrano solo quello che c’è, ma anche quello che non c’è più o che ci potrà essere. L’apertura delle immagini e alle immagini è un atto intenzionale più o meno consapevole dello sguardo e della coscienza, e insieme del corpo intero che guarda e dei corpi che si lasciano guardare. I meccanismi di scomposizione e rigenerazione del paesaggio urbano e umano in opere che spaziano tra cinema, teatro e arti visive, si compongono in una serie di architetture di sguardi che oltrepassano la superficie di immagini e simulacri.
Modelli della memoria. Architetture di sguardi e di emozioni tra cinema, teatro e arti visive
BORGHERINI, MARIA MALVINA
2011-01-01
Abstract
I modelli che raccontano le architetture e le città non si esauriscono nella loro funzione di rappresentazioni scientificamente corrette, non ci mostrano solo quello che c’è, ma anche quello che non c’è più o che ci potrà essere. L’apertura delle immagini e alle immagini è un atto intenzionale più o meno consapevole dello sguardo e della coscienza, e insieme del corpo intero che guarda e dei corpi che si lasciano guardare. I meccanismi di scomposizione e rigenerazione del paesaggio urbano e umano in opere che spaziano tra cinema, teatro e arti visive, si compongono in una serie di architetture di sguardi che oltrepassano la superficie di immagini e simulacri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.