Questo contributo si propone di analizzare l’area delle tre comunità montane del Centro Cadore, della Valle del Boite, del Comelico-Sappada, in provincia di Belluno, dal punto di vista delle dinamiche di sviluppo regionale, per metterne in evidenza le caratteristiche specifiche, gli elementi di criticità e le potenzialità, attraverso strumenti diversi, posti tra loro ad integrazione reciproca e a confronto. Dopo una presentazione critica di alcune specificità della struttura territoriale dell’area con attenzione ai servizi alla popolazione e alla rete di comunicazione, nei paragrafi che seguono vengono presi in esame alcuni dati e indicatori di tipo quantitativo, per un’analisi in dettaglio dell’area. Parte di quest’analisi si basa sull’elaborazione di dati censuari, parte utilizza invece classificazioni specifiche per le realtà montane. Infine, l’ultimo paragrafo raccoglie il potenziale esplicativo di questi diversi metodi di analisi; viene dunque proposta una lettura degli scenari di sviluppo e della loro articolazione territoriale, utilizzando il modello qualitativo proposto dal progetto di ricerca REGALP (vedi contributo di Castiglioni, nello stesso volume)
Struttura del territorio e sviluppo in tre comunità montane dell'area cadorina
FERRARIO, VIVIANA
2008-01-01
Abstract
Questo contributo si propone di analizzare l’area delle tre comunità montane del Centro Cadore, della Valle del Boite, del Comelico-Sappada, in provincia di Belluno, dal punto di vista delle dinamiche di sviluppo regionale, per metterne in evidenza le caratteristiche specifiche, gli elementi di criticità e le potenzialità, attraverso strumenti diversi, posti tra loro ad integrazione reciproca e a confronto. Dopo una presentazione critica di alcune specificità della struttura territoriale dell’area con attenzione ai servizi alla popolazione e alla rete di comunicazione, nei paragrafi che seguono vengono presi in esame alcuni dati e indicatori di tipo quantitativo, per un’analisi in dettaglio dell’area. Parte di quest’analisi si basa sull’elaborazione di dati censuari, parte utilizza invece classificazioni specifiche per le realtà montane. Infine, l’ultimo paragrafo raccoglie il potenziale esplicativo di questi diversi metodi di analisi; viene dunque proposta una lettura degli scenari di sviluppo e della loro articolazione territoriale, utilizzando il modello qualitativo proposto dal progetto di ricerca REGALP (vedi contributo di Castiglioni, nello stesso volume)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.