La ricostruzione narrativa della casa di Roland Rainer nei pressi della cava di Sankt Margarethen nel Burgenland inizia con il montaggio di un piccolo gruppo di sculture di Maria Biljan-Bilger all’interno del cortile di pietra posto a sud della casa stessa, che diventa palcoscenico per il teatro domestico. Di questa casa, progettata e realizzata tra 1957-1958 per se stesso, Rainer parla come di una casa estiva, Sommerhaus. L’avvicinamento alla casa è pensato per soglie successive che traducono il nesso tra casa e sito, componendo una sorta di sequenze di scene architettoniche con prospettive che si aprono continuamente di nuovo. Rainer è riuscito a costruire, paradossalmente, un pezzo di paradiso in un sito preciso, conservando sempre l’idea di un giardino del piacere recintato da muri. È una sorta di 'hortus conclusus' che rappresenta l’abitare presso di sé e al contempo di recinto aperto che non esclude l’altro ma lo contiene e lo comprende come tale nella sua distinzione-differenza. In questo senso la casa a Sankt Margarethen segue simultaneamente la logica bipolare di "Örtlichkeit und Zeitlichkeit" enunciata da Rainer e diventa costruzione anonima e architettura con-temporanea. Il montaggio narrativo della casa-teatro di Roland Rainer diventa paradossale, perché essa assume la figura dell’ossimoro: un luogo-spazio senza topos costruito in un topos specifico.
Anonymous Composing. Roland Rainer. House at the stone quary / Comporre anonimo. Roland Rainer. Casa presso la cava di pietra
RAKOWITZ, GUNDULA
2014-01-01
Abstract
La ricostruzione narrativa della casa di Roland Rainer nei pressi della cava di Sankt Margarethen nel Burgenland inizia con il montaggio di un piccolo gruppo di sculture di Maria Biljan-Bilger all’interno del cortile di pietra posto a sud della casa stessa, che diventa palcoscenico per il teatro domestico. Di questa casa, progettata e realizzata tra 1957-1958 per se stesso, Rainer parla come di una casa estiva, Sommerhaus. L’avvicinamento alla casa è pensato per soglie successive che traducono il nesso tra casa e sito, componendo una sorta di sequenze di scene architettoniche con prospettive che si aprono continuamente di nuovo. Rainer è riuscito a costruire, paradossalmente, un pezzo di paradiso in un sito preciso, conservando sempre l’idea di un giardino del piacere recintato da muri. È una sorta di 'hortus conclusus' che rappresenta l’abitare presso di sé e al contempo di recinto aperto che non esclude l’altro ma lo contiene e lo comprende come tale nella sua distinzione-differenza. In questo senso la casa a Sankt Margarethen segue simultaneamente la logica bipolare di "Örtlichkeit und Zeitlichkeit" enunciata da Rainer e diventa costruzione anonima e architettura con-temporanea. Il montaggio narrativo della casa-teatro di Roland Rainer diventa paradossale, perché essa assume la figura dell’ossimoro: un luogo-spazio senza topos costruito in un topos specifico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.