La cultura della sicurezza è un importante tassello del nostro vivere quotidiano che ci coinvolge prima di tutto come cittadini e poi come lavoratori, imprenditori e professionisti. Il tema complesso della responsabilità civile dell’architetto e di tutti i progettisti verso la società ha radici lontane: già Leon Battista Alberti nel suo De Re Aedificatoria introduceva il concetto di sine periculo, all’interno del quale progettista e committente dell’opera edilizia si fanno garanti rispetto al rischio di chi lavora alla sua realizzazione, ai futuri abitanti e all’ambiente circostante. La trama delle relazioni tra il mondo delle costruzioni e i problemi della sicurezza spazia dagli oggetti usati per proteggere il corpo nelle attività produttive, alla casa come condizione primaria della sicurezza sociale; dagli spazi del lavoro (a partire dal cantiere), agli impianti che, sottoterra e dentro i muri, garantiscono il funzionamento dei servizi tecnici; dalle innumerevoli volte in cui l’umanità si è trovata a ricostruire la propria storia dopo aver subito una distruzione (non solo, ovviamente, per le catastrofi naturali), alle condizioni di un’architettura che oggi, sempre più sorvegliata da telecamere, non distingue i confini tra safety e security.
La macchina nella macchina. Dalla fabbrica fondista agli spettacoli dell'automazione
BOERI, ELISA
2013-01-01
Abstract
La cultura della sicurezza è un importante tassello del nostro vivere quotidiano che ci coinvolge prima di tutto come cittadini e poi come lavoratori, imprenditori e professionisti. Il tema complesso della responsabilità civile dell’architetto e di tutti i progettisti verso la società ha radici lontane: già Leon Battista Alberti nel suo De Re Aedificatoria introduceva il concetto di sine periculo, all’interno del quale progettista e committente dell’opera edilizia si fanno garanti rispetto al rischio di chi lavora alla sua realizzazione, ai futuri abitanti e all’ambiente circostante. La trama delle relazioni tra il mondo delle costruzioni e i problemi della sicurezza spazia dagli oggetti usati per proteggere il corpo nelle attività produttive, alla casa come condizione primaria della sicurezza sociale; dagli spazi del lavoro (a partire dal cantiere), agli impianti che, sottoterra e dentro i muri, garantiscono il funzionamento dei servizi tecnici; dalle innumerevoli volte in cui l’umanità si è trovata a ricostruire la propria storia dopo aver subito una distruzione (non solo, ovviamente, per le catastrofi naturali), alle condizioni di un’architettura che oggi, sempre più sorvegliata da telecamere, non distingue i confini tra safety e security.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.