Il secolo diciottesimo, o "Secolo dei Lumi", si caratterizzò per i viaggiatori "di qualità", o per i facoltosi, che ricercavano testimonianze dell' Antichità Classica. Fra questi molti provenivano dal Nord Europa. Infatti oltre a Roma, considerata un vero trattato di architettura in pietra e museo della statuaria, la penisola offriva con Paestum, Segesta, Selinunte ed Agrigento, le recenti scoperte di siti archeologici quali Pompei ed Ercolano, che divennero così fonte naturale di ispirazione per l' innovativa corrente neoclassica. Ma la Roma pontificio mostrava un volto anche moderno e brulicante di vita vernacolare, che faceva da quinta architettonica agli eventi che vedevano protagonisti ed usufruitori i ceti socialmente più elevati con ambascerie e visite principesche. ciò avveniva in tutti i centri nevralgici dell'Urbe, quali le grandi basiliche, i palazzi principeschi e le architettoniche fontane, con relative piazze e vie di pertinenza. Giambattista Piranesi (Roma dal 1747 al 1778) ideò ed offrì proprio alla moltitudine di studiosi e connesseurs l'opera incisoria "Varie Vedute di Roma Antica e Moderna" che diventò l'opera d'arte grafica più celebre e preziosa del settecento europeo. A supporto di quel fantastico ed inebriante viaggio culturale, egli propose un'ulteriore opera di Antiquaria: "Vasi, Candelabri e Cippi..." dove ogni tavola illustrativa venne dedicata ad illustri stranieri: aristocratici ed architetti, come il celebre architetto londinese Robert Adams. Il catalogo con le sue illustrazioni è stato supporto all'esposizione Bolognese organizzata dalla galleria "Garisenda Stampe Antiche". Le opere piranesiane presentate in quella sede sono state oggetto di verifica dimensionale riferibili all'impronta della matrice in rame, mentre la descrizione dello "stato" e la data di ogni acquaforte così come la filigrana si rifanno alla classificazione fornita dall' HIND- Giovanni Battista Piranesi A Critical Study.

Architettura e fantasia nelle acquaforti di Giambattista Piranesi

LUCCHESE, VINCENZO
2005-01-01

Abstract

Il secolo diciottesimo, o "Secolo dei Lumi", si caratterizzò per i viaggiatori "di qualità", o per i facoltosi, che ricercavano testimonianze dell' Antichità Classica. Fra questi molti provenivano dal Nord Europa. Infatti oltre a Roma, considerata un vero trattato di architettura in pietra e museo della statuaria, la penisola offriva con Paestum, Segesta, Selinunte ed Agrigento, le recenti scoperte di siti archeologici quali Pompei ed Ercolano, che divennero così fonte naturale di ispirazione per l' innovativa corrente neoclassica. Ma la Roma pontificio mostrava un volto anche moderno e brulicante di vita vernacolare, che faceva da quinta architettonica agli eventi che vedevano protagonisti ed usufruitori i ceti socialmente più elevati con ambascerie e visite principesche. ciò avveniva in tutti i centri nevralgici dell'Urbe, quali le grandi basiliche, i palazzi principeschi e le architettoniche fontane, con relative piazze e vie di pertinenza. Giambattista Piranesi (Roma dal 1747 al 1778) ideò ed offrì proprio alla moltitudine di studiosi e connesseurs l'opera incisoria "Varie Vedute di Roma Antica e Moderna" che diventò l'opera d'arte grafica più celebre e preziosa del settecento europeo. A supporto di quel fantastico ed inebriante viaggio culturale, egli propose un'ulteriore opera di Antiquaria: "Vasi, Candelabri e Cippi..." dove ogni tavola illustrativa venne dedicata ad illustri stranieri: aristocratici ed architetti, come il celebre architetto londinese Robert Adams. Il catalogo con le sue illustrazioni è stato supporto all'esposizione Bolognese organizzata dalla galleria "Garisenda Stampe Antiche". Le opere piranesiane presentate in quella sede sono state oggetto di verifica dimensionale riferibili all'impronta della matrice in rame, mentre la descrizione dello "stato" e la data di ogni acquaforte così come la filigrana si rifanno alla classificazione fornita dall' HIND- Giovanni Battista Piranesi A Critical Study.
2005
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