Il cinema documentaristico di D’Errico si presenta come una macchina visiva della propaganda del tardo imperialismo italiano. La cosiddetta missione di civiltà etiopica è filmata come un episodio di mobilitazione in senso jungeriano della nazione fascista, inno alla tecnica e alla logistica come forma del moderno, come stigma della ragione imperiale. Il racconto epico della conquista è filmato dal cockpit di aerei: la visione sagittale definisce un territorio come luogo di aerovie e di controllo. La guerra si mostra così come una pura forma della civiltà delle macchine, una forma della relazione tecnica tra moderni e cosiddetti primitivi, una missione del progresso nella sua cupa versione razzista e fascista.
Macchinemondi. Afriche lontane, antroplogie futuriste ealtre allocronie nel cinema di Corrado D'Errico
MARABELLO, CARMELO
2012-01-01
Abstract
Il cinema documentaristico di D’Errico si presenta come una macchina visiva della propaganda del tardo imperialismo italiano. La cosiddetta missione di civiltà etiopica è filmata come un episodio di mobilitazione in senso jungeriano della nazione fascista, inno alla tecnica e alla logistica come forma del moderno, come stigma della ragione imperiale. Il racconto epico della conquista è filmato dal cockpit di aerei: la visione sagittale definisce un territorio come luogo di aerovie e di controllo. La guerra si mostra così come una pura forma della civiltà delle macchine, una forma della relazione tecnica tra moderni e cosiddetti primitivi, una missione del progresso nella sua cupa versione razzista e fascista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.