Agire nella prospettiva della valorizzazione del patrimonio, della custodia e trasmissione della memoria è risorsa strategica della comunità. Al concetto di conservazione si affiancano oggi logiche tese ad ampliare il significato che i beni possiedono nella società postmoderna, tracciando lineamenti e codici comportamentali atti ad attribuire idonei ruoli al valore materiale e immateriale dei beni stessi, valore non solo di uso bensì di scambio e relazione. Preso atto di tale situazione, il saggio affronta il tema dell’impossibilità di definire a priori criteri conservativi proprio in un contesto culturale in cui la tutela non può concludersi nel riconoscimento di valori –come si usava dire- storico artistici. L’estendersi dei suoi ambiti mette invece in evidenza l’esistenza di una latente contraddizione: conservare e, al contempo, usare o riusare garantendo prestazioni adeguate attraverso azioni che risultano necessariamente trasformative. Percorrendo le principali codificazioni teoriche e ponendole a confronto con il contesto culturale attuale, emerge come gli obiettivi della conservazione non possano essere raggiunti se non attraverso procedimenti progettuali che siano garanti e testimoni di un’efficace mediazione (mai definitiva) tra conservazione e trasformazione.

Recupero e conservazione. Un problema di progetto

BENEDETTI, ANDREA
2008-01-01

Abstract

Agire nella prospettiva della valorizzazione del patrimonio, della custodia e trasmissione della memoria è risorsa strategica della comunità. Al concetto di conservazione si affiancano oggi logiche tese ad ampliare il significato che i beni possiedono nella società postmoderna, tracciando lineamenti e codici comportamentali atti ad attribuire idonei ruoli al valore materiale e immateriale dei beni stessi, valore non solo di uso bensì di scambio e relazione. Preso atto di tale situazione, il saggio affronta il tema dell’impossibilità di definire a priori criteri conservativi proprio in un contesto culturale in cui la tutela non può concludersi nel riconoscimento di valori –come si usava dire- storico artistici. L’estendersi dei suoi ambiti mette invece in evidenza l’esistenza di una latente contraddizione: conservare e, al contempo, usare o riusare garantendo prestazioni adeguate attraverso azioni che risultano necessariamente trasformative. Percorrendo le principali codificazioni teoriche e ponendole a confronto con il contesto culturale attuale, emerge come gli obiettivi della conservazione non possano essere raggiunti se non attraverso procedimenti progettuali che siano garanti e testimoni di un’efficace mediazione (mai definitiva) tra conservazione e trasformazione.
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