«Forse l'italiano più rappresentativo in Etiopia, da un punto di vista non affaristico ma intellettuale, è l'architetto Arturo Mezzedimi. Alto (1,85), erculeo, bruno, sorridente, lento e sobrio nel parlare, di chi sa quel che dice e ha poco tempo, è un lavoratore infaticabile. Dall'Italia andò nella primavera del '40, diciottenne, ad Asmara a passare qualche settimana presso il padre titolare di una azienda di trasporti. Due mesi dopo cominciò la guerra, e Arturo Mezzedimi vi rimase bloccato». Giuseppe Faraci

Arturo Mezzedimi : architetto della superproduzione

ALBRECHT, BENNO;DE DOMINICIS, FILIPPO;GALLI, JACOPO
2015-01-01

Abstract

«Forse l'italiano più rappresentativo in Etiopia, da un punto di vista non affaristico ma intellettuale, è l'architetto Arturo Mezzedimi. Alto (1,85), erculeo, bruno, sorridente, lento e sobrio nel parlare, di chi sa quel che dice e ha poco tempo, è un lavoratore infaticabile. Dall'Italia andò nella primavera del '40, diciottenne, ad Asmara a passare qualche settimana presso il padre titolare di una azienda di trasporti. Due mesi dopo cominciò la guerra, e Arturo Mezzedimi vi rimase bloccato». Giuseppe Faraci
2015
9788869271588
9788869271595
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