Testimone e insieme simbolo di una memoria controversa, mole ingombrante per una cittadina di provincia mai cresciuta malgrado le previsioni della sua 'seconda fondazione', la Casa del Fascio e dell’Ospitalità di Predappio versa oggi in condizioni di degrado ed abbandono. Ciononostante, la velocità e l’entità delle trasformazioni subite non sembrano permettere all'oggetto di divenire 'rovina': il patrimonio del XX secolo non si usura, non sembra arricchirsi di segni, stenta “ad acquisire la bellezza sublime che la «patina dorata del tempo» conferisce alla fabbriche e ai materiali della tradizione” . Queste architetture “si degradano con rapidità e divengono nella percezione comune oggetti desueti, parte di uno spazio indeterminato che appare a volte estraneo e che si stenta a riconoscere come un luogo di memorie, per quanto vicine e controverse”. Alla significanza di questo edificio non concorre, però, solo la storia ufficiale: numerose micro-storie documentate rendono l'oggetto 'realtà costruita', ancor prima che simbolo e caso emblematico. Il contributo documenta lo stato di conservazione della Casa del Fascio e dell’Ospitalità di Predappio attraverso un'attenta disamina delle tecniche costruttive e dei suoi materiali costituenti, allo scopo di fornire un contributo utile alle strategie da adottare per la sua conservazione.
«Qual è il materiale più durevole? L’arte» : declino e decadimento di un oggetto dall’immortalità provvisoria
Di Resta, Sara
2015-01-01
Abstract
Testimone e insieme simbolo di una memoria controversa, mole ingombrante per una cittadina di provincia mai cresciuta malgrado le previsioni della sua 'seconda fondazione', la Casa del Fascio e dell’Ospitalità di Predappio versa oggi in condizioni di degrado ed abbandono. Ciononostante, la velocità e l’entità delle trasformazioni subite non sembrano permettere all'oggetto di divenire 'rovina': il patrimonio del XX secolo non si usura, non sembra arricchirsi di segni, stenta “ad acquisire la bellezza sublime che la «patina dorata del tempo» conferisce alla fabbriche e ai materiali della tradizione” . Queste architetture “si degradano con rapidità e divengono nella percezione comune oggetti desueti, parte di uno spazio indeterminato che appare a volte estraneo e che si stenta a riconoscere come un luogo di memorie, per quanto vicine e controverse”. Alla significanza di questo edificio non concorre, però, solo la storia ufficiale: numerose micro-storie documentate rendono l'oggetto 'realtà costruita', ancor prima che simbolo e caso emblematico. Il contributo documenta lo stato di conservazione della Casa del Fascio e dell’Ospitalità di Predappio attraverso un'attenta disamina delle tecniche costruttive e dei suoi materiali costituenti, allo scopo di fornire un contributo utile alle strategie da adottare per la sua conservazione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
02 Di Resta_Qual è il materiale più durevole.pdf
non disponibili
Descrizione: Contributo principale
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
DRM non definito
Dimensione
6.63 MB
Formato
Adobe PDF
|
6.63 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.