Da circa 30 anni il dibattito sulla conservazione delle opere d’arte e d’architettura del XX secolo sembra procedere parallelamente, spesso alternando considerazioni caute ad iperboli intenzionali. Obiettivo del contributo è quello di fornire un quadro critico che concorra a delineare gli orizzonti che contraddistinguono interventi destinati alla conservazione di architetture esemplari del Novecento. Per fare ciò si è scelto di procedere su un doppio binario, affrontando sia il cruciale problema della conservazione dei materiali del XX secolo, che gli aspetti critico-metodologici del restauro dell’architettura contemporanea. L’analisi viene condotta su edifici emblematici del Razionalismo, il cui contesto culturale e programmatico è stato delineato a partire dalla Germania degli anni Venti del Novecento per costituirsi come filone di ricerca aggregante in tutto il Movimento Moderno Internazionale: il Weissenhof a Stoccarda (1927) ed il quartiere Fruges a Pessac (1924-1926); il Dispensario Antitubercolare ad Alessandria (1934-1938) ed il Palazzo delle Poste di via Marmorata a Roma (1933-1935); villa Savoye a Poissy (1929-1931) e villa Tugendhat a Brno (1928-1930).
Less is (still) more : il restauro dell’architettura razionalista: un quadro di insieme
Di Resta, Sara
2015-01-01
Abstract
Da circa 30 anni il dibattito sulla conservazione delle opere d’arte e d’architettura del XX secolo sembra procedere parallelamente, spesso alternando considerazioni caute ad iperboli intenzionali. Obiettivo del contributo è quello di fornire un quadro critico che concorra a delineare gli orizzonti che contraddistinguono interventi destinati alla conservazione di architetture esemplari del Novecento. Per fare ciò si è scelto di procedere su un doppio binario, affrontando sia il cruciale problema della conservazione dei materiali del XX secolo, che gli aspetti critico-metodologici del restauro dell’architettura contemporanea. L’analisi viene condotta su edifici emblematici del Razionalismo, il cui contesto culturale e programmatico è stato delineato a partire dalla Germania degli anni Venti del Novecento per costituirsi come filone di ricerca aggregante in tutto il Movimento Moderno Internazionale: il Weissenhof a Stoccarda (1927) ed il quartiere Fruges a Pessac (1924-1926); il Dispensario Antitubercolare ad Alessandria (1934-1938) ed il Palazzo delle Poste di via Marmorata a Roma (1933-1935); villa Savoye a Poissy (1929-1931) e villa Tugendhat a Brno (1928-1930).File | Dimensione | Formato | |
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