Il dibattito sul tema del consumo di suolo si è fatto nel corso degli ultimi anni molto fitto e si è cominciato a considerare il consumo di suolo un problema da affrontare e per il quale trovare misure di contenimento. Anche la Regione Veneto è in questa fase, dopo una crescita del costruito molto espansiva ed indifferenziata, si è iniziato a pensare che il modello territoriale-economico consolidatosi nel tempo fosse un modello che cominciava a mostrare qualche segno di debolezza, non era più sostenibile e quindi bisognava porre una qualche “limitazione” alla crescita del costruito. Esiste però un qualche scollamento tra quella che è la sensibilità maturata negli anni nei confronti della tutela e della salvaguardia del territorio e che ha portato ad una consapevolezza maggiore nei confronti delle risorse territoriali, le dichiarazioni o le indicazioni date dalla politiche regionali sulla regolazione e l’uso del territorio, anch’esse in marcia verso un percorso di sostenibilità, e quelle che sono le dinamiche reali tutt’ora in atto in termini di scelte e politiche di pianificazione alla scala comunale o intercomunale. Se da un lato, infatti, possiamo osservare una crescente attenzione da parte di cittadini e associazioni, ma anche da parte delle istituzioni e degli attori economici sulle questioni relative al consumo e uso del suolo ed un interesse condiviso per un intervento volto a frenare la trasformazione in area agricola; dall’altro si riaffermano politiche espansive attraverso gli strumenti di pianificazione di scala comunale.

Previsioni di trasformazione in Veneto

FREGOLENT, LAURA
2015-01-01

Abstract

Il dibattito sul tema del consumo di suolo si è fatto nel corso degli ultimi anni molto fitto e si è cominciato a considerare il consumo di suolo un problema da affrontare e per il quale trovare misure di contenimento. Anche la Regione Veneto è in questa fase, dopo una crescita del costruito molto espansiva ed indifferenziata, si è iniziato a pensare che il modello territoriale-economico consolidatosi nel tempo fosse un modello che cominciava a mostrare qualche segno di debolezza, non era più sostenibile e quindi bisognava porre una qualche “limitazione” alla crescita del costruito. Esiste però un qualche scollamento tra quella che è la sensibilità maturata negli anni nei confronti della tutela e della salvaguardia del territorio e che ha portato ad una consapevolezza maggiore nei confronti delle risorse territoriali, le dichiarazioni o le indicazioni date dalla politiche regionali sulla regolazione e l’uso del territorio, anch’esse in marcia verso un percorso di sostenibilità, e quelle che sono le dinamiche reali tutt’ora in atto in termini di scelte e politiche di pianificazione alla scala comunale o intercomunale. Se da un lato, infatti, possiamo osservare una crescente attenzione da parte di cittadini e associazioni, ma anche da parte delle istituzioni e degli attori economici sulle questioni relative al consumo e uso del suolo ed un interesse condiviso per un intervento volto a frenare la trasformazione in area agricola; dall’altro si riaffermano politiche espansive attraverso gli strumenti di pianificazione di scala comunale.
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