Riflessione attuale sulla violenza in tempo di guerra, che condanna i vinti all’afasia ma convince anche i vincitori a farsi carico del pesante trofeo del racconto. Le voci dei vinti sono le urla, i lamenti, il linguaggio straniero e incomprensibile, la rabbia e il desiderio di vendetta, ma soprattutto l’afasia, il mutismo coperto dalla voce dei vincitori. Il silenzio dell’incapacità di dire la sconfitta è reso dal racconto dei principali testimoni della storia: la voce dei vinti in realtà è la voce dei vincitori. Agli albori la poesia d’Occidente ha saputo raccontare equamente le storie di tutti i suoi protagonisti, la tragedia greca ha rappresentato sapientemente i vinti attraverso la parola dei vincitori; l’altro: lo straniero, il barbaro, l’amico, il nemico, l’Oriente e l’Occidente, hanno trovato degna rappresentazione nel nome di Dioniso. Ma oggi, chi sono i barbari? Chi è l’altro? Siamo ancora capaci di mettere il scena la voce dello straniero, dell’altro, del vinto? I frammenti sono tratti da Ecuba di Euripide, Sette a Tebe, Agamennone, Coefore e Persiani di Eschilo, Iliade di Omero.

La voce dei vinti, azione teatrale

CENTANNI, MONICA
2010-01-01

Abstract

Riflessione attuale sulla violenza in tempo di guerra, che condanna i vinti all’afasia ma convince anche i vincitori a farsi carico del pesante trofeo del racconto. Le voci dei vinti sono le urla, i lamenti, il linguaggio straniero e incomprensibile, la rabbia e il desiderio di vendetta, ma soprattutto l’afasia, il mutismo coperto dalla voce dei vincitori. Il silenzio dell’incapacità di dire la sconfitta è reso dal racconto dei principali testimoni della storia: la voce dei vinti in realtà è la voce dei vincitori. Agli albori la poesia d’Occidente ha saputo raccontare equamente le storie di tutti i suoi protagonisti, la tragedia greca ha rappresentato sapientemente i vinti attraverso la parola dei vincitori; l’altro: lo straniero, il barbaro, l’amico, il nemico, l’Oriente e l’Occidente, hanno trovato degna rappresentazione nel nome di Dioniso. Ma oggi, chi sono i barbari? Chi è l’altro? Siamo ancora capaci di mettere il scena la voce dello straniero, dell’altro, del vinto? I frammenti sono tratti da Ecuba di Euripide, Sette a Tebe, Agamennone, Coefore e Persiani di Eschilo, Iliade di Omero.
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