Venezia rende omaggio a Palmyra, con un evento promosso dalll'Università Iuav in cui immagini, parole e suoni si intrecciano a evocare una storia che ha al centro la mitica città: un racconto sulla capitale "invisibile" di una civiltà mediterranea che sfonda i confini incerti di Oriente e Occidente, che ha come protagonista un uomo, Khaled Al Assad, assassinato per aver cercato di difendere le pietre della "sua" – della nostra – Palmyra. Palmyra: un tragico avamposto del sommovimento che sta sconvolgendo la geopolitica del Mediterraneo e dell'Europa e che ha avuto nell'ultimo anno altri tragici epicentri: dall'attacco al Museo del Bardo a Tunisi, ai recenti fatti di Parigi, ma anche il dramma anonimo delle migliaia di migranti dispersi nelle acque di un Mare Nostrum trasformato nello spettrale scenario di una guerra non dichiarata tra nord e sud del mondo. Un montaggio video (materiali storici e filmati inediti), con incastonati brani di musica dal vivo e lettura teatrale di testi storici e letterari; un racconto articolato per capitoli: La via di Palmyra; Zenobia, la regina: Palmyra modello di città. Uomini e pietre; Teatro di guerra: la bellezza che non salva; Senza dio; La città invisibile (con testi di Khaled Al Asaad, Cesare Brandi, Historia Augusta, Marguerite Yourcenar, Christine de Pizan, Boccaccio, Plinio, Leon Battista Alberti, Jacques Prevert, Ezra Pound, Italo Calvino). Venezia offre a Palmyra un canto, il piccolo omaggio di frammenti di memoria. Perché assassino è chi uccide e chi distrugge, ma anche chi, distrattamente, ignora e dimentica.

Omaggio di Venezia a Palmyra. Canto per immagini, parole, suoni, azione teatrale

CENTANNI, MONICA;BERTOZZI, MARCO
2015-01-01

Abstract

Venezia rende omaggio a Palmyra, con un evento promosso dalll'Università Iuav in cui immagini, parole e suoni si intrecciano a evocare una storia che ha al centro la mitica città: un racconto sulla capitale "invisibile" di una civiltà mediterranea che sfonda i confini incerti di Oriente e Occidente, che ha come protagonista un uomo, Khaled Al Assad, assassinato per aver cercato di difendere le pietre della "sua" – della nostra – Palmyra. Palmyra: un tragico avamposto del sommovimento che sta sconvolgendo la geopolitica del Mediterraneo e dell'Europa e che ha avuto nell'ultimo anno altri tragici epicentri: dall'attacco al Museo del Bardo a Tunisi, ai recenti fatti di Parigi, ma anche il dramma anonimo delle migliaia di migranti dispersi nelle acque di un Mare Nostrum trasformato nello spettrale scenario di una guerra non dichiarata tra nord e sud del mondo. Un montaggio video (materiali storici e filmati inediti), con incastonati brani di musica dal vivo e lettura teatrale di testi storici e letterari; un racconto articolato per capitoli: La via di Palmyra; Zenobia, la regina: Palmyra modello di città. Uomini e pietre; Teatro di guerra: la bellezza che non salva; Senza dio; La città invisibile (con testi di Khaled Al Asaad, Cesare Brandi, Historia Augusta, Marguerite Yourcenar, Christine de Pizan, Boccaccio, Plinio, Leon Battista Alberti, Jacques Prevert, Ezra Pound, Italo Calvino). Venezia offre a Palmyra un canto, il piccolo omaggio di frammenti di memoria. Perché assassino è chi uccide e chi distrugge, ma anche chi, distrattamente, ignora e dimentica.
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