La storia della difesa dell’integrità fisica dei centri storici, il suo sviluppo e le possibilità del suo futuro, sono i temi della mostra Esportare il centro storico. L’individuazione di un processo specifico di analisi conoscitiva e intervento operativo nelle zone storiche della città consolidata matura in Italia tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta. Uno degli epicentri culturali e propulsivi di un nuovo modo di pensare e intervenire nel centro storico è stata la città di Brescia, dove prende corpo una sperimentazione precoce, anche se parziale, grazie alla presenza di Leonardo Benevolo e di Giorgio Lombardi, oltre che di una amministrazione comunale colta e attenta. La vicenda dei centri storici mostra la priorità dell’azione concreta, politica e civile, rispetto ad ogni forma di figurazione o racconto, perché è proprio la partecipazione del presente negli spazi del passato che può permettere di rendere agibile, comprensibile e accessibile, il valore civico e progettuale dell’eredità storica collettiva. È una vicenda che segna il passaggio dai libri agli uffici tecnici e di piano delle amministrazioni, dalle disquisizioni storiche a tecniche di intervento confrontabili: una vicenda che contraddistingue un cambiamento collettivo di mentalità nei confronti dei beni comuni ereditati dal passato.

Mostra "Esportare il centro storico"

ALBRECHT, BENNO
2015-01-01

Abstract

La storia della difesa dell’integrità fisica dei centri storici, il suo sviluppo e le possibilità del suo futuro, sono i temi della mostra Esportare il centro storico. L’individuazione di un processo specifico di analisi conoscitiva e intervento operativo nelle zone storiche della città consolidata matura in Italia tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta. Uno degli epicentri culturali e propulsivi di un nuovo modo di pensare e intervenire nel centro storico è stata la città di Brescia, dove prende corpo una sperimentazione precoce, anche se parziale, grazie alla presenza di Leonardo Benevolo e di Giorgio Lombardi, oltre che di una amministrazione comunale colta e attenta. La vicenda dei centri storici mostra la priorità dell’azione concreta, politica e civile, rispetto ad ogni forma di figurazione o racconto, perché è proprio la partecipazione del presente negli spazi del passato che può permettere di rendere agibile, comprensibile e accessibile, il valore civico e progettuale dell’eredità storica collettiva. È una vicenda che segna il passaggio dai libri agli uffici tecnici e di piano delle amministrazioni, dalle disquisizioni storiche a tecniche di intervento confrontabili: una vicenda che contraddistingue un cambiamento collettivo di mentalità nei confronti dei beni comuni ereditati dal passato.
2015
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