La governance dei processi creativi, più che la generica facilitazione delle espressioni di creatività, è la nuova frontiera della competitività. La capacità di modellare e modulare le relazioni tra gli stakeholder che un simile approccio comporta, richiede competenze e condizioni di sistema che si scontrano con la cultura del breve periodo divenuta dominante nell’agire politico e in quello d’impresa, particolarmente alle piccole-medie dimensioni. La città costituisce un dispositivo-chiave per l’acquisizione e la diffusione di simili competenze, essendo sede privilegiata dei servizi ad alta intensità di conoscenza, luogo di generazione di varianti culturali e comportamentali, palestra di elaborazione di linguaggi simbolici, nonché nodo di relazione con le reti esterne, tendenzialmente globali. Politiche di medio-lungo periodo, intese a rafforzare le relazioni tra i sistemi produttivi locali e la città, risultano pertanto necessarie: da un lato, per favorire l’investimento delle imprese, non soltanto nell’interazione con i servizi avanzati, ma anche nella costruzione di ambienti urbani stimolanti, aperti e competitivi; dall’altro lato, per migliorare le attitudini in tal senso dei policy-maker urbani. In questo quadro, l’intervento di istituzioni-ponte tra i due versanti si rivela cruciale.
Il ruolo delle politiche urbane nella governance della creatività
Cusinato, Augusto
2017-01-01
Abstract
La governance dei processi creativi, più che la generica facilitazione delle espressioni di creatività, è la nuova frontiera della competitività. La capacità di modellare e modulare le relazioni tra gli stakeholder che un simile approccio comporta, richiede competenze e condizioni di sistema che si scontrano con la cultura del breve periodo divenuta dominante nell’agire politico e in quello d’impresa, particolarmente alle piccole-medie dimensioni. La città costituisce un dispositivo-chiave per l’acquisizione e la diffusione di simili competenze, essendo sede privilegiata dei servizi ad alta intensità di conoscenza, luogo di generazione di varianti culturali e comportamentali, palestra di elaborazione di linguaggi simbolici, nonché nodo di relazione con le reti esterne, tendenzialmente globali. Politiche di medio-lungo periodo, intese a rafforzare le relazioni tra i sistemi produttivi locali e la città, risultano pertanto necessarie: da un lato, per favorire l’investimento delle imprese, non soltanto nell’interazione con i servizi avanzati, ma anche nella costruzione di ambienti urbani stimolanti, aperti e competitivi; dall’altro lato, per migliorare le attitudini in tal senso dei policy-maker urbani. In questo quadro, l’intervento di istituzioni-ponte tra i due versanti si rivela cruciale.File | Dimensione | Formato | |
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