Il libro percorre la città di Venezia in maniera asisematica, con particolare attenzione ai raccordi di arte e architettura contemporanea che la connotano, cercando di smentire un'idea della città d'arte dall'identità fissa e non mutevole nel tempo, destinata secondo un mito ottocentesco a una lenta scomparsa e a una invasione devastante da parte del turismo. Il testo si inserisce nel dibattito sul rapporo tra arte contemporanea e heritage così come sulla tipologia di conservazione del beni del passato, insisendo sulla caratteristica, insita in una città fragile per eccellenza, della sua continua ricostruzione. Cosa che non necessariamente deve avvenire secondo il motto "dpov'era com'era", che la condannerenne - questa come molte altre sorelle europee - a diventare un fake di se stessa. Attingendo alla letteratura, alla storia dell'architettura, alla storia sociale oltre che alla storia dell'arte, il volume intende condurre verso un'idea di vitalità dei siti d'arte otenuta attraverso una residenzialità universitaria o comunque centrata sul sapere e sulle cosiddette industrie creative. Il libro termina con una disamina della tipologia di governo del turismo, decisamente carente, che la città vive ora, evidenziando però le iniziative spontanee e i processi dal basso che garantiscono una effettiva vitalità del sito. In tutto questo assume un particolare rilievo la Biennale di Venezia, tra i pochi enti in Italia dedicato alla produzione culturale contemporanea che abbia saputo mantenere un primato mondiale.

Venezia vive : dal presente al futuro e viceversa

VETTESE, ANGELA GIOVANNA
2017-01-01

Abstract

Il libro percorre la città di Venezia in maniera asisematica, con particolare attenzione ai raccordi di arte e architettura contemporanea che la connotano, cercando di smentire un'idea della città d'arte dall'identità fissa e non mutevole nel tempo, destinata secondo un mito ottocentesco a una lenta scomparsa e a una invasione devastante da parte del turismo. Il testo si inserisce nel dibattito sul rapporo tra arte contemporanea e heritage così come sulla tipologia di conservazione del beni del passato, insisendo sulla caratteristica, insita in una città fragile per eccellenza, della sua continua ricostruzione. Cosa che non necessariamente deve avvenire secondo il motto "dpov'era com'era", che la condannerenne - questa come molte altre sorelle europee - a diventare un fake di se stessa. Attingendo alla letteratura, alla storia dell'architettura, alla storia sociale oltre che alla storia dell'arte, il volume intende condurre verso un'idea di vitalità dei siti d'arte otenuta attraverso una residenzialità universitaria o comunque centrata sul sapere e sulle cosiddette industrie creative. Il libro termina con una disamina della tipologia di governo del turismo, decisamente carente, che la città vive ora, evidenziando però le iniziative spontanee e i processi dal basso che garantiscono una effettiva vitalità del sito. In tutto questo assume un particolare rilievo la Biennale di Venezia, tra i pochi enti in Italia dedicato alla produzione culturale contemporanea che abbia saputo mantenere un primato mondiale.
2017
9788815267306
473
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