La presenza di Padiglioni Nazionali è sempre stata uno degli aspetti più problematici della Biennale di Venezia, in quanto considerati un residuo della mentalità nazionalista otto-novecentesca. L'idea stessa di nazionalità si è palesata come molto problematica anche in mostre senza padiglioni, fino al punto da non esplicitare l'origine dell'artista, in rispetto a tematiche di carattere postcoloniale e multiculturale. Lo sviluppo di alcuni padiglioni, sovente "ribelli" rispeto alla loro struttura originaria, con scambi di artisti di nazionalità diverse, trasformazione in spazi di condivisione, apertura al territorio veneziano e oltre, hanno però dato al tema, soprattutto dagli anni duemila, uno scatto che ci induce a riconsiderarne la funzione. Casi particolari come alcuni esperimenti del Padiglione Spagnam del Padiglione Paesi Nordici e Norvegia in particolare, nonchè alcuni padiglioni non ufficiali come quello della SCozia o della Catalogna (in effeti mostre di caratere regionale che assumono istanze autonomistiche) inducono a ricreare una cornice nuova entro la quale leggere la struttura stessa della Biennale Arte; non va dimenticato, inolre, che la presenza di Padiglioni e mostre speciali consente di uscire dalla logica del curatore unico e apre a prospettive curatoriali molteplici e in dialogo reciproco.
Esporre l'identità collettiva e le sue zone d'ombra : i Padiglioni Nazionali alla Biennale di Venezia
Vettese, Angela
2016-01-01
Abstract
La presenza di Padiglioni Nazionali è sempre stata uno degli aspetti più problematici della Biennale di Venezia, in quanto considerati un residuo della mentalità nazionalista otto-novecentesca. L'idea stessa di nazionalità si è palesata come molto problematica anche in mostre senza padiglioni, fino al punto da non esplicitare l'origine dell'artista, in rispetto a tematiche di carattere postcoloniale e multiculturale. Lo sviluppo di alcuni padiglioni, sovente "ribelli" rispeto alla loro struttura originaria, con scambi di artisti di nazionalità diverse, trasformazione in spazi di condivisione, apertura al territorio veneziano e oltre, hanno però dato al tema, soprattutto dagli anni duemila, uno scatto che ci induce a riconsiderarne la funzione. Casi particolari come alcuni esperimenti del Padiglione Spagnam del Padiglione Paesi Nordici e Norvegia in particolare, nonchè alcuni padiglioni non ufficiali come quello della SCozia o della Catalogna (in effeti mostre di caratere regionale che assumono istanze autonomistiche) inducono a ricreare una cornice nuova entro la quale leggere la struttura stessa della Biennale Arte; non va dimenticato, inolre, che la presenza di Padiglioni e mostre speciali consente di uscire dalla logica del curatore unico e apre a prospettive curatoriali molteplici e in dialogo reciproco.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.