La rendita fondiaria, urbana e edilizia appare, nel periodo della vicenda Sullo, solo uno dei fenomeni ed effetti più generali di scelte sul modello di sviluppo e sul ruolo della pubblica amministrazione. Considerando la nozione di rendita in senso ampio (non solo necessariamente economico), la rendita fondiaria e urbana si intreccia e si cumula con molte altre; la rendita fondiaria e urbana è ‘solo’ più visibile delle altre perché prende corpo nei modi e nelle forme insediative, nonché sulle rapide ricchezze di alcuni soggetti; non si capirebbe molto di una scelta apparentemente irrazionale, cioè rinunciare a “fare come in Europa” per quanto riguarda la regolazione dell’uso dei suoli, senza considerare le molte concatenazioni che legano forme diverse di rendita; le rendite (tutte) sono una parte costitutiva del welfare state particolaristico-clientelare italiano, con radici profonde nello stato pre-fascista; intervenire sulla rendita fondiaria-urbana significava intervenire sulle dimensioni costitutive del welfare italiano, sia per la parte pubblica che per l’estesa area della regolazione sociale privata; i soggetti interessati da un’azione sulle rendite erano una massa troppo estesa, che si può indicare in tutti quei ceti e strati che transitano, con pochi impatti sulla loro posizione sociale e economica, dal fascismo alla repubblica, un’area sociale tanto estesa quanto composita, ma troppo rilevante ai fini del consenso politico-sociale, forse anche pericolosa per la giovane democrazia italiana.

Rendita, rendite e limiti dell'urbanistica del riformismo: l'ordinaria vicenda Sullo

VETTORETTO, LUCIANO
2017-01-01

Abstract

La rendita fondiaria, urbana e edilizia appare, nel periodo della vicenda Sullo, solo uno dei fenomeni ed effetti più generali di scelte sul modello di sviluppo e sul ruolo della pubblica amministrazione. Considerando la nozione di rendita in senso ampio (non solo necessariamente economico), la rendita fondiaria e urbana si intreccia e si cumula con molte altre; la rendita fondiaria e urbana è ‘solo’ più visibile delle altre perché prende corpo nei modi e nelle forme insediative, nonché sulle rapide ricchezze di alcuni soggetti; non si capirebbe molto di una scelta apparentemente irrazionale, cioè rinunciare a “fare come in Europa” per quanto riguarda la regolazione dell’uso dei suoli, senza considerare le molte concatenazioni che legano forme diverse di rendita; le rendite (tutte) sono una parte costitutiva del welfare state particolaristico-clientelare italiano, con radici profonde nello stato pre-fascista; intervenire sulla rendita fondiaria-urbana significava intervenire sulle dimensioni costitutive del welfare italiano, sia per la parte pubblica che per l’estesa area della regolazione sociale privata; i soggetti interessati da un’azione sulle rendite erano una massa troppo estesa, che si può indicare in tutti quei ceti e strati che transitano, con pochi impatti sulla loro posizione sociale e economica, dal fascismo alla repubblica, un’area sociale tanto estesa quanto composita, ma troppo rilevante ai fini del consenso politico-sociale, forse anche pericolosa per la giovane democrazia italiana.
2017
978-88-917-2774-9
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