È ormai consolidata oltre che condivisa la profonda svolta che il paradigma della sostenibilità, del cambio climatico e del contenimento del consumo delle risorse irriproducibili progressivamente hanno impresso alla riflessione disciplinare. Sono temi ormai divenuti pervasivi, e non c’è riflessione disciplinare che non abbia come presupposto metodologico e come paradigma l’individuazione di soluzioni progettuali che prescindano da questi imperativi. La sessione dedicata ad “Acqua, mobilità, energia: riciclare infrastrutture” della conferenza ha ben manifestato questa tendenza dominante. In particolare, attraverso discussioni e confronti strutturati, più che singole presentazioni, coadiuvate dalla preziosa presenza di Carlo Gasparrini intervenuto come discussant, l’atelier ha potuto mostrare come all’adozione di questa diversa prospettiva si accompagni anche una rivisitazione di ambiti e “materiali” progettuali, di approcci di osservazione e di intervento e che proprio su questi piani si stia giocando anche la strategica partita del profondo rinnovamento del territorio italiano e, contemporaneamente, della disciplina.
Acqua, mobilità, energia : Nuove frontiere della ricerca in urbanistica
FABIAN, LORENZO
;Savino, Michelangelo
2016-01-01
Abstract
È ormai consolidata oltre che condivisa la profonda svolta che il paradigma della sostenibilità, del cambio climatico e del contenimento del consumo delle risorse irriproducibili progressivamente hanno impresso alla riflessione disciplinare. Sono temi ormai divenuti pervasivi, e non c’è riflessione disciplinare che non abbia come presupposto metodologico e come paradigma l’individuazione di soluzioni progettuali che prescindano da questi imperativi. La sessione dedicata ad “Acqua, mobilità, energia: riciclare infrastrutture” della conferenza ha ben manifestato questa tendenza dominante. In particolare, attraverso discussioni e confronti strutturati, più che singole presentazioni, coadiuvate dalla preziosa presenza di Carlo Gasparrini intervenuto come discussant, l’atelier ha potuto mostrare come all’adozione di questa diversa prospettiva si accompagni anche una rivisitazione di ambiti e “materiali” progettuali, di approcci di osservazione e di intervento e che proprio su questi piani si stia giocando anche la strategica partita del profondo rinnovamento del territorio italiano e, contemporaneamente, della disciplina.File | Dimensione | Formato | |
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