Montagna theologica, caverna cosmica o cielo della Controriforma, la Cupola di Santa Maria del Fiore ha sempre rappresentato un grandioso programma per la didattica dell'Architettura. L'educazione sta all'ideale come l'architettura sta all'attuale. Un'espressione a quattro incognite vincolate tra loro. L'ideale è la meno chiara per le scienze e la più oscura per le coscienze. Infatti, nella cultura contemporanea tecnico-scientifica, l'ideale è degradato al funzionale. Da qui le derivate: l'educazione è ridotta a accumulazione di regole; la disciplina architettonica a pratica socio-normativa. In altre parole, l'ideale richiede sempre un confronto critico sui fondamenti del sapere. Ideale e educazione (nella lingua tedesca alla radice della parola Bildung, troviamo Bild, l'immagine) sono vincolate da un rapporto indissolubile. Infatti, la nostra individualità, concetto neutro, ha due strade possibili davanti a sé. Quella suadente dell'arbitrarietà, dell'immanenza tecnico-scientifica. Oppure, quella dispendiosa della singolarità, della trascendenza. Questo il bivio dell'ideale.
Il cosmo della Bildung
Rizzi, Renato;Pisciella, Susanna
2016-01-01
Abstract
Montagna theologica, caverna cosmica o cielo della Controriforma, la Cupola di Santa Maria del Fiore ha sempre rappresentato un grandioso programma per la didattica dell'Architettura. L'educazione sta all'ideale come l'architettura sta all'attuale. Un'espressione a quattro incognite vincolate tra loro. L'ideale è la meno chiara per le scienze e la più oscura per le coscienze. Infatti, nella cultura contemporanea tecnico-scientifica, l'ideale è degradato al funzionale. Da qui le derivate: l'educazione è ridotta a accumulazione di regole; la disciplina architettonica a pratica socio-normativa. In altre parole, l'ideale richiede sempre un confronto critico sui fondamenti del sapere. Ideale e educazione (nella lingua tedesca alla radice della parola Bildung, troviamo Bild, l'immagine) sono vincolate da un rapporto indissolubile. Infatti, la nostra individualità, concetto neutro, ha due strade possibili davanti a sé. Quella suadente dell'arbitrarietà, dell'immanenza tecnico-scientifica. Oppure, quella dispendiosa della singolarità, della trascendenza. Questo il bivio dell'ideale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.